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Channel: Cuoca... a Tempo Perso
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Ricetta Pollo con Peperoni

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pollo con i peperoni maggiorana cipolle

Proprio ieri sera stavo con un'amica che mi chiedeva " voglio fare il pollo con i peperoni
per questo we come lo faccio''" Cosi mi sono messa a cercare sul blog e non lo trovo.
Ero convintissima di averlo postato ed invece nulla cosi detto fatto.
Archivio et voilà
Un classico della cucian romana ed in particolare un piatto che si prepara a Ferragosto. Non ci si mette ne cipolla ne altro ma visto che a casa mia si fa da sempre cosi , io cosi ve la propongo e prima di stroncare la ricetta provatela e poi mi direte.

Pollo con peperoni di Mamma Anna

2 sovra cosce di pollo
2 cosce
1 peperone verde
1 peperone rosso
1 Cipolla bianca
Olio extravergine di oliva
1 costa di sedano
1 carota
1 spicchio di aglio
Maggiorana
Alloro
1 bicchiere di vino bianco
200 g di passata di pomodoro

Mondate i peperoni, precedentemente lavati, e privateli dei semi e dei filamenti interni. Tagliateli a listarelle. Tritate la cipolla e tagliate a pezzi il sedano, la carota. Versate l’olio nella padella, unite metà cipolla tritata e i peperoni. Cuocete per pochi minuti perché i peperoni devono restare croccanti.
In un’altra padella versate l’olio e unite la cipolla rimasta, il sedano, la carota e lo spicchio di aglio. Aggiungete il pollo, la maggiorana e l’alloro. Fate rosale per circa 3-4 minuti. Sfumate con il vino. Aggiungete il pomodoro, salate e fate cuocere. Quando il pollo è cotto unite i peperoni e fate cuocere per circa 10 minuti.

pollo con i peperoni maggiorana

Alessandra...........Bon Appétit !!!

Calamari Fritti

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I calamari fritti sono un secondo piatto croccante, semplicissimo da realizzare e che richiede pochi ingredienti: calamari, farina e olio di arachidi. I molluschi possono essere puliti in anticipo e fritti poco prima di servire in tavola. Per una perfetta riuscita della ricetta occorre friggere in abbondante olio di semi al massimo della temperatura. I calamari vanno cotti pochi per volta e tra una frittura e l’altra occorre alzare la fiamma per 1 minuto circa in modo che l’olio ritorni alla massima temperatura. Una volta cotti vanno scolati col mestolo forato e messi su carta assorbente da cucina per eliminare il grasso in eccesso. È molto importante non salare né la farina né i calamari una volta cotti, fino al momento esatto di servirli in tavola: in qualunque fase precedente il sale, assorbendo umidità, renderebbe molle il fritto. Inoltre, vanno salati pochissimo. Andrebbero mangiati così come sono, ma, chi preferisce, può spruzzarvi sopra qualche goccia di limone.

Calamari fritti

i_calamari_fritti

Per 2 persone

Calamari   400 g
Farina   qb
Olio di semi di arachidi    2 lt
Sale

Pulite i calamari: separate la testa del calamaro dal resto del corpo. Eliminate la cartilagine presente all’interno del calamaro.
la_pulizia_dei_calamari_per_la_frittura_di_calamari 

Con l'aiuto di un coltello, separate i tentacoli dagli occhi e dalle interiora. Fate uscire il beccuccio del calamaro spingendo con le dita dalla parte opposta.
la_preparazione_dei_calamari_per_la_frittura_001

Sciacquatelo e, con le mani, tirate via la pelle esterna.
i_calamari_ad_anelli_prima_della_frittura

Tagliate ad anelli e asciugate con la carta assorbente oppure con un canovaccio pulito.
l'infarinatura_dei_calamari_fritti

Mettete gli anelli nel sacchetto di plastica e aggiungete la farina. Scuoteteli per infarinare bene il 
pesce.

la_rimozione_della_farina_in_eccesso_dai_calamari

Trasferite il pesce all'interno di un colino a maglie larghe e setacciate per eliminare la farina in 
eccesso.
la_frittura_dei_calamari 

Tuffate una parte di calamari in abbondante olio caldo.
Scolate su carta paglia e ripetete l’operazione fino all'esaurimento degli anelli di calamari, salate solo poco prima di servire.

Nota della Cuoca
Rigorosamente da mangiare caldi accompagnati da un bicchire di bollicine.

Alessandra.............Bon Appétit !!!

Peperoni Ripieni di carne

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I peperoni ripieni di carne sono un secondo piatto classico della stagione estiva. Ricca e sostanziosa, la ricetta proposta indica come realizzare una farcia appetitosa con la mollica di pane raffermo ammollata nel latte, il macinato di vitella e un trito aromatico di prezzemolo e menta. Al composto è unito anche un leggero soffritto di aglio e cipolla tritati. Le erbette aromatiche possono essere sostituite con quelle preferite: sono ideali da aggiungere anche basilico, sedano oppure origano. Per fare i peperoni ripieni occorre scegliere ortaggi freschi e ben sodi che possano reggere bene la farcia e la cottura in forno. Prima di farcirli, occorre tagliare la calotta per privare i peperoni dei semi e dei filamenti interni. Di questa ricetta esistono numerose versioni: chi preferisce può confezionare il ripieno utilizzando anche carne di maiale o salsiccia fresca. Ottima alternativa anche il ripieno fatto con il riso.

Peperoni ripieni di carne

la_preparazione_dei_peperoni

Peperoni rossi   4
Mollica di Pane  200 gr
Latte fresco 300 ml
Macinato di Vitella    400 gr
Menta e Prezzemolo
Cipolle    1
Aglio spicchio   1
Uova   1
Sale e  Pepe
Olio extravergine di oliva   4 cucchiai

Ammollate la mollica del pane con il latte.
Pulite i peperoni eliminando i filamenti bianchi e i semi. Tenete da parte il cappello dei peperoni.
Versate l’olio nella padella e fate imbiondire la cipolla e l’aglio tritati. Spegnete e fate intiepidire.
In una ciotola unite il macinato di vitella, il pane strizzato, l’uovo leggermente sbattuto, il prezzemolo e la menta tritati e la cipolla con l’aglio. Regolate di sale, pepate e amalgamate tutti gli ingredienti mescolando con le mani.
Riempite i peperoni con la farcia. Disponeteli su una teglia unta e versate un filo di olio sui peperoni. Infornate in forno caldo a 180 °C per 25 minuti. Ricoprite i peperoni con i cappelli tenuti da parte e proseguite la cottura per altri 10 minuti.
Fate raffreddare qualche minuto prima di servire a tavola.



Alessandra.....Bon Appétit e ci vediamo a fine Agosto !!!

Spaghetti con Bottarga di Tonno

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La bottargaè un alimento costituito dalle gonadi del pesce, le cui uova vengono salate ed essiccate con procedimenti tradizionali.
Viene ricavata dalle uova di tonno o di muggine. I due prodotti differiscono sia nel colore che nel gusto (più deciso quella di tonno).
In Italia quella di muggine, o cefalo, (Mugil cephalus) viene prodotta principalmente in:
  • Sardegna, sono famose quelle di Cagliari, Tortolì, Sant'Antioco, Marceddì di Terralba e in particolar modo quella proveniente dallo Stagno di Cabras
  • Toscana, a Orbetello, nella Maremma grossetana.
Quella di tonno rosso (Thunnus thynnus), negli stabilimenti di:
  • Favignana, Trapani, e San Vito Lo Capo in Sicilia occidentale;
  • A Marzamemi e Portopalo di Capo Passero, località marittime situate nella punta più meridionale della Sicilia.
  • Carloforte in Sardegna,
  • In provincia di Reggio Calabria.
Negli ultimi anni è prodotta quasi esclusivamente bottarga di tonno pinna gialla, di qualità inferiore, riconoscibile perché le baffe sono più piccole e non superano i 6/8 cm di larghezza. L'uovo di tonno siciliano è inserito tra i Prodotti agroalimentari tradizionali siciliani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Siciliana.
L'origine del prodotto sembra essere stata fenicia, ma il termine deriva dall'arabo batārikh (بطارخ) ("uova di pesce salate"), legando il vocabolo a una radice che avrebbe acquisito perciò il significato di "conservare sotto sale". Gli arabi erano famosi nell'area del Mediterraneo per le loro affinate tecniche culinarie, che trasmisero anche alle altre popolazioni del Mediterraneo, spesso assieme al nome dei prodotti. Nella lingua sarda essa viene chiamata butàrigaconservando una forte assonanza col termine arabo. L'origine del nome deriva, forse, dal greco bizantino ᾠοτάριχον (ootàrichon) che significa uova di pesce essiccate e salate (in greco moderno αυγοτάραχο (avgotàraho)) e viene conservato in cera d'api fusa.
Tradizionalmente costituiva il pasto dei pescatori che trascorrevano la giornata in mare. Parte delle uova di tonno, come delle altre interiora del pesce, spettano di diritto ai "tonnaroti" (pescatori delle tonnare). In Sicilia la Regione ne ha regolamentato la produzione.
La bottarga di tonno ha un colore che varia dal rosa chiaro a quello scuro, mentre quella di muggine ha un colore ambrato. Anche le pezzature variano. La baffa di un tonno di oltre 100 chili può superare il chilo di peso, mentre non superano i 400 grammi quelle di muggine.
La sacca ovarica, detta gonade, estratta dal pesce femmina senza romperla, viene lavata per eliminarne le impurità e poi sottoposta a salatura (ricoperta con sale marino, avendone cura di rivoltare quotidianamente le sacche e di sostituire periodicamente il sale), pressatura e stagionatura. È un alimento apprezzato per il suo alto tenore di proteine.
Esistono specialità simili anche su altri tratti costieri del Mar Mediterraneo: la poutargue nel francoprovenzale dove viene anche chiamata caviale del Mediterraneo. Ad Alghero e nella Spagna catalanofona (soprattutto nella provincia di Alicante) è diffuso un tipo di bottarga ottenuto dalle uova di molva, una specie imparentata col merluzzo, il cui colore è arancione carico ed ha un aroma ancor meno deciso di quella di muggine. Il suo nome spagnolo è huevas de maruca. In Giappone è chiamata karasumi (からすみ in caratteri Hiragana, カラスミ in Katakana et 鱲子 in caratteri Kanji).
Varianti della stessa sono prodotte utilizzando anche uova di pesce spada, ma la dicitura "bottarga" non sarebbe più corretta in tal caso. Recentemente anche con il meno pregiato tonno pinna gialla (Thunnus albacares).
Particolare pregio commerciale assume la Bottarga di muggine con "Su Biddiu", parte del pesce che le dà valore gastronomico e di immagine: da mani esperte si eviscera contemporaneamente la sacca ovarica, detta gonade, insieme ad una parte del pesce, detta "Su Biddiu", che fa parte dell'ombelico del muggine.
In Sardegna e in Sicilia, sia per quella di Muggine che di Tonno, si è in passato diffusa l'abitudine di consumarla come antipasto o come condimento per la pasta, grattugiata come si fa con il formaggio: l'abitudine si è poi estesa a tutta l'Italia tirrenica, soprattutto sugli spaghetti, dando vita alla ricetta degli spaghetti alla bottarga. Nell'isola si sfornano anche pizze di mare spolverate di bottarga.
Come antipasto si consuma la bottarga in fettine tagliate obliquamente, cosparse con un filo d'olio d'oliva, o poggiate su crostini imburrati. Un ottimo antipasto può essere costituito da mucchietti di ricotta frullata in un mixer e poi cosparsi con bottarga grattugiata, poggiati su crostini imburrati.
In Sicilia, a Trapani, si è soliti condirvi la pasta, sciogliendola grattugiata in mezzo bicchiere d'acqua calda della pasta, aggiunta a fuoco spento a un soffritto d'aglio.

Spaghetti con Bottarga di Tonno

Spaghetti con bottarga di tonno , limone pepe nero  prezzemolo

In questa versione molto semplice ed estiva tutti gli elementi sono freschi e nulla di cotto.

Spaghetti
Bottarga di tonno  di Trapani qb
Olio extra vergine  qb
1 spicchio di aglio schiacciato
Limone poche gocce
Pepe nero grattugiato
Prezzemolo

Cuocete la pasta al dente in acqua appena salata , scolatela al dente lasciando da parte qualche cucchiaio di acqua e versatela nella ciotola nella quale avrete grattugiato la bottarga di tonno ( il quantitativo è molto molto personale) olio extra vergine di oliva, l'aglio schiacciato , alcune gocce di limone ed una grattugiata di pepe.
Mescolate il tutto ed a chiusura sopra del prezzemolo grattugiato  appena accennato .

A chi piace puo' spolverare ancora sopra della  Bottarga.

Alessandra............Bon Appétit !!!

Insalata di Pollo

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Un piatto leggero tipico dell'estate che va bene come piatto unico o come antipasto e per i piu' golosi puo' essere  perfetto come ripieno per un sandwich oppure da mettere sopra una bella fetta di pane bruscato magari aromatizzato all'glio per  quelli a cui piacciono i sapori forti.
Le varianti sono le piu' infinite da il tipo di  insalata usata , ad  aggiugere patate o di cetriolini o di olive, peperoni.
Perfetta anche come condimento per un bel piatto di pasta o  con l'unione di frutta come un classico ananas o dell'uva ed e' inoltre un perfetto piatto per  riciclare del pollo mantenendo sempre la leggerezza.
Per non parlare poi dei condimenti dalla classica majonese piu' o meno leggera, al condimento con yogurt o con senape e aceto.
Insomma un'isalata perfetta per tutti i gusti e palati.


Insalata di Pollo

Insalatine miste ( rucola , radicchio, basilico, lattughino etc) 200 gr
Petto di Pollo Arrosto 150 gr
1 carota
Pomodorini secchi  6/7
Senape in grani
Olio evo
Sale e Pepe


Pulite molto bene le insalatine.
Tagliate a striscioline il pollo , pulite la carota con l'economo e poi fate sempre con l'economo le strisce.
Assemblate e  mischiate il tutto:  condite con un cucchaio di senape in grani, sale e olio evo.




Nota della Cuoca

Aggiungete un cipollotto e un bel filo di ottimo aceto balsamico di Modena darà un marcia in piu' all'insalata e sara' ancora piu' bella a vedresi.

Alessandra.........Bon Appétit !!!

Parmigiana di Zucchine

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La parmigiana di zucchineè un secondo piatto vegetariano sostanzioso. La ricetta è una variante della più nota parmigiana di melanzane ed è ideale da preparare per un pranzo domenicale. La parmigiana di zucchine è particolarmente ricca e in questa versione sono utilizzati ingredienti sostanziosi e saporiti: ricotta fresca di pecora e caciocavallo. Della ricetta esistono numerose varianti: la classica prevede l’uso di mozzarella fior di latte e parmigiano grattugiato che possono essere sostituiti con scamorza o caciocavallo. In alcune preparazioni le zucchine non sono infarinate e fritte e in altre vengono grigliate. Per la salsa si può impiegare il pomodoro fresco, perfetto nella stagione estiva, oppure un’ottima salsa di pomodoro possibilmente fatta in casa. Le erbe aromatiche, basilico e menta, sono utilizzate per dare freschezza alla pietanza che risulta essere sostanziosa. Per questa ricetta è indicato l’uso della zucchina romanesca che resta soda, ha la buccia più chiara e un leggero gusto amarognolo. Per ottenere una frittura leggera e croccante occorre friggere in olio ben caldo ed eliminare accuratamente le zucchine dalla farina in eccesso.


Parmigiana di Zucchine



per 4 persone


Zucchine romanesche   800 gr
Ricotta di pecora   300 g
Menta romana
Caciocavallo  150 g
Basilico
Pomodori datterino
Farina
Latte    1/2 bicchiere
Pangrattato   3 cucchiai
Uova   1
Sale  
Pepe 
Olio extravergine di oliva  
Olio di semi di arachidi   1 lt


Tagliatele a rondelle le zucchine e infarinatele

le_zucchine_per_la_parmigiana_di_zucchine 
Eliminate la farina in eccesso.

le_zucchine_fritte_per_la_parmigiana_di_zucchine 
Friggete le zucchine in abbondante olio di semi. Scolatele su carta paglia non appena appassiscono.

la_salsa_al_pomodoro_per_la_parmigiana_di_zucchine 
Versate l'olio extravergine in padella, unite i pomodorini tagliati a pezzi, il basilico, il sale, il pepe e la menta. Spegnete il fuoco quando sono morbidi.
Ammorbidite la ricotta con latte e mescolate con una forchetta per renderla omogenea a cremosa.

il_confezionamento_della_parmigiana_di_zucchine 
Sistemate le zucchine fritte in una pirofila e fate il primo strato. Ricopritele con la ricotta, mettete qualche foglia di basilico, il sale, il pepe, il caciocavallo grattugiato e 1 cucchiaio di pangrattato. Ripetete l'operazione fino all’esaurimento degli ingredienti.

la_parmigiana_di_zucchine   
Completate l'ultimo strato con la ricotta, l'uovo sbattuto, i pomodori e il caciocavallo. Infornate per 15 minuti circa a 200 °C.
Servite tiepida.

Alessandra............Bon Appétit !!!

Taste Of Roma 2014

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Torna il meraviglioso mondo di Taste of Roma!



Dal 18 al 21 settembre all’Auditorium Parco della Musica

la terza edizione capitolina del Food festival più grande del mondo



Roma, 19 settembre 2014 - Tra i buoni motivi per cui quest’anno buongustai, aspiranti critici enogastronomici, appassionati e semplici curiosi non possono assolutamente perdere l’appuntamento di fine estate con Taste of Roma, sicuramente ce ne sono alcuni particolarmente convincenti.

Innanzitutto,  12 chef stellati in persona, tra i più rinomati del panorama non solo romano, ma internazionale, dal 18 al 21 settembre, nei giardini pensili dell’Auditorium Parco della Musica, saranno al completo servizio dei visitatori. Quando ricapita un’occasione del genere?! Stiamo parlando di chef del calibro di: Francesco Apreda, executive chef del ristorante Imàgo all’Hassler; Heinz Beck, l’artefice di meravigliose invenzioni a La Pergola-Hotel Rome Cavalieri; Cristina Bowerman, anima e genio creativo di Glass Hostaria; Roy Caceres e i suoi fantasiosi abbinamenti per il ristorante Metamorfosi; Danilo Ciavattini dell’Enoteca La Torre, nella prestigiosa dimora di Villa Laetitia; Fabio Ciervo, della Terrazza dell’Eden, amante delle leggerezza e della genuinità in cucina; Riccardo Di Giacinto che sprigiona la grande passione per il suo lavoro al ristorante All’Oro; lo chef per eccellenza amante dei contrasti Andrea Fusco del Giuda Ballerino; lo stravagante e, nello stesso tempo, raffinato Anthony Genovese per Il Pagliaccio.

Il “dream-team” di chef continua con Giulio Terrinoni di Acquolina, immediatamente riconoscibile dall’abilità con cui mescola la tradizione della cucina laziale ad ingredienti che vengono dal mare; Angelo Troiani del Convivio Troiani, noto per la sua cucina senza regole fisse e in continua trasformazione; e infine Daniele Usai, chef de Il Tino, nei cui piatti il tocco di semplicità e di legame con il territorio non manca mai.

Ce ne è davvero per ogni palato: altra ragione per cui non si può mancare! Ogni visitatore potrà scegliere tra le 36 portate presentate dagli chef e comporre il proprio menù a base dei piatti che più lo ispirano e incuriosiscono, per una volta ad un prezzo abbordabile compreso tra i 4 e i 6 Sesterzi (1 Sesterzo vale 1 euro).

Un altro motivo? Per la prima volta a Taste of Roma si potranno degustare “piatti green”, ricette sostenibili per metodo di cottura, ingredienti utilizzati, trasporto delle materie prime e preparazione. A tal proposito, in linea con i temi di Expo 2015 legati all’energia per la vita, il festival ha stretto una partnership con Cloros, società specializzata in servizi alle aziende dedicati alla sostenibilità, per intraprendere insieme un percorso che sta prendendo piede in tutti gli appuntamenti italiani di Taste. Obiettivo: sensibilizzare il pubblico alla cultura di una cucina sostenibile.

A questa, si aggiunge la novità del Wine caveau (www.winecaveau.it): vini leggendari e introvabili che diventano accessibili a tutti. Qualche esempio? Si potranno sorseggiare al bicchiere etichette provenienti dalle riserve delle migliori cantine nazionali e delle collezioni private, come quelle dell’enoteca romana Trimani, delle cantine Antinori e dai caveau Krug, Ruinart e Veuve Cliquot. Ogni bottiglia di vino verrà proposta con relativo prezzo al bicchiere; non appena sarà raggiunto il numero minimo di persone a copertura del costo di acquisto, lo stappo e l’esperienza per i fortunati partecipanti diventerà reale.

Ci saranno quasi 150 eventi fra cui scegliere in quattro giorni.

Da non perdere gli appuntamenti all’Electrolux Chefs’ Secrets, la Scuola di Cucina del festival.  Anche quest’anno, gli aspiranti cuochi potranno “rubare i segreti” dei grandi chef nei numerosi corsi di cucina organizzati in collaborazione con A Tavola con lo Chef, cucinando sugli innovativi piani ad induzione Inspiration Range di Electrolux a disposizione di tutti i partecipanti.

 Il Gruppo Electrolux, leader globale nel settore degli elettrodomestici e delle apparecchiature per uso professionale, che da quasi 100 anni è partner dei migliori Chef d’Europa, ha infatti avviato un’importante collaborazione con i Taste Festivals europei di cui è main sponsor

Ma c’è di più! L’Electrolux Taste Theatre di questa edizione romanasi avvale della preziosa collaborazione de Il Cucchiaio d’Argento. Nell’ambito del progetto intitolato “Contaminataste”, promosso dalla Casa editrice per celebrare l’arte della contaminazione gastronomica, Stefano Caffarri, Direttore di Cucchiaio.it, ospiterà presso il teatro un elenco di selezionati chef italiani che, dal vivo, dimostreranno come creare le proprie delizie, utilizzando i forni per la cottura a vapore e sottovuoto ed i piani ad induzione Electrolux. Tra i tanti, interverranno Loretta Fanella, vulcanica pasticciera di Adrià e Pinchiorri con il suo “Giardino Zen”, Marco Martini, Chef emergente dell’anno che porterà un’eretica versione della pizza e mortadella, e Matteo Fronduti, direttamente dal Manna di Milano con una interpretazione di Trippa Speziata. Sia per i nomi già conosciuti che per gli chef più giovani, la mission sarà la stessa: raccontare e presentare piatti rassicuranti, riconoscibili, italiani ma pur sempre contaminati da quell’ingrediente inatteso che farà la differenza.Gli chef di Electrolux Chef Academy saranno a disposizione dei partecipanti durante tutta la manifestazione per rispondere ad ogni domanda sulle nuove tecnologie di cottura sia nella scuola di cucina Electrolux Chefs’ Secrets che all’Electrolux Taste Theatre.

E a fare la differenza quest’anno saranno anche le Cene di Tributo a Krug: Taste of Roma, in partnership con la famosa maison, intende celebrare quell’eccellenza assoluta nel mondo dello champagne che si distingue per la qualità, la selezione delle uve, la passione e lo stile fuori dal comune. La musica e lo champagne più raffinato si sposeranno, quindi, con i piatti dei grandi chef. Si avrà quasi la sensazione di “ascoltare” lo Champagne, avvolti dalla sua essenza. Per chi è curioso di provare, potrà vivere questa intensa esperienza a Taste of Roma in un esclusivo spazio. Ogni sera, venti persone avranno la possibilità di gustare un menù d’eccezione creato da una coppia di Chef di altissimo livello. I maestri si ispireranno a un genere musicale a loro caro e affine per creare piatti raffinati e creativi in abbinamento allo Champagne Krug Grande Cuvée.



Il festival, quindi, in questa edizione capitolina, mostra davvero tutta la sua singolarità. E a renderlo ancora più ineguagliabile, ci pensano le speciali performance di chef molto noti al grande pubblico, che hanno scelto Taste of Roma per incontrare da vicino i propri fan. Carlo Cracco, chef Rubio, Arcangelo Dandini, Francesco Fichera, Gino Sorbillo daranno dimostrazione di come in cucina sia possibile mescolare equilibrio, sregolatezza, eleganza e istintività e ottenere una perfetta combinazione di ingredienti.



Per chi ama, invece, la cucina artigianale e vuole scoprire i segreti dell’arte dell’impasto, c’è The Lab: l’occasione più unica che rara in cui imparare a mettere ‘le mani in pasta’ e carpire trucchi per ricette perfette. Anche quest’anno il laboratorio sarà affidato alla maestria della scuola di Angelo Troiani -  Coquis Ateneo Italiano della Cucina.



Chi ha una passione sconfinata per la pasta in tutte le sue forme e la preferisce già pronta, potrà approfittare delle degustazioni verticali di Voiello, un vero e proprio percorso multisensoriale in cui saranno sollecitati tutti i sensi coinvolti.  Si potranno scoprire le diverse consistenze della pasta, i profumi delle erbe aromatiche, la viscosità dell’olio extravergine, le note acide del pomodoro e quelle sapide dei formaggi.



Insomma, a Taste of Roma tante occasioni gustose e da cui imparare. E per i più piccoli? Ci sarà un'area kids, coordinata in collaborazione con lenuovemamme.it e Zero6, in cui potranno divertirsi tra libri, giochi, laboratori, diversificati a seconda del target di età, e veri e propri percorsi di educazione al gusto.

A dimostrazione di quanto l’attenzione verso il mondo dei bambini e dell’alimentazione sia alta, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è diventato partner solidale del festival. Taste of Roma sostiene, infatti, Nutribus”, il progetto educativo del Bambino Gesù, volto a promuovere corrette abitudini alimentari, a supportare le famiglie e prevenire le possibili patologie legate all’alimentazione.

L'Ospedale sarà presente all'interno dell’Area Kids con i propri "Laboratori del gusto": bambini e ragazzi di tutte le età potranno sperimentare con il gioco il loro rapporto con il cibo, attraverso la conoscenza degli alimenti di base (soprattutto frutta e verdura) e la loro manipolazione, usando i cinque sensi per avvicinarsi a cibi spesso nuovi o non graditi.

“La terza edizione di Taste of Roma rappresenta in maniera ormai consolidata la celebrazione dell’alta ristorazione romana e della cucina d’autore che, per quattro giorni, diventa alla portata di tutte le tasche” spiega Mauro Dorigo, General manager di Brand Events Italy, società che in Italia organizza Taste Festival.  “Come sempre, i piatti proposti dagli chef protagonisti giocano un ruolo centrale, ma tante sono le iniziative e le novità previste.  Quest’anno il festival sposa la causa della sostenibilità, riflettendo sulla salvaguardia delle risorse alimentari e ambientali, mentre dal versante enologico arriva la sorpresa più gradita: cento etichette rare, scovate nelle più prestigiose collezioni private, saranno disponibili in degustazione presso il Wine Caveau- continua Mauro Dorigo – E’ una festa all’insegna dell’incontro tra sapori, profumi, colori, musica, appuntamenti con chef esclusivi, ma anche dell’attenzione verso l’educazione alla sana e gustosa alimentazione, in particolare dei più piccoli con laboratori ad hoc organizzati grazie a partnership di livello”.

L’Amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma, Carlo Fuortes sottolinea come “il lussuoso picnic animato che Taste of Roma organizza per quattro giorni sui giardini pensili dell’Auditorium non solo propone il vertice della qualità enogastronomica della Capitale, ma è anche in grado di valorizzare uno degli scorci più suggestivi del complesso progettato da Renzo Piano. Intorno alle prelibatezze preparate dai più grandi chef fioriscono iniziative per l’intrattenimento del pubblico e per la conoscenza dei segreti della buona tavola e della grande cucina. La formula di Taste of Roma rispecchia in pieno il progetto della Fondazione Musica per Roma, ormai collaudato nel corso di dodici stagioni: coniugare qualità, divulgazione e partecipazione all’interno dello splendido scenario dell’Auditorium”.



“Dove c’è buon cibo non può mancare il buon vino! A Taste of Roma varrà veramente la pena fermarsi in uno dei diversi wine bar e farsi guidare dall’esperienza del nostro team di professionisti”, commenta invece Francesco Trimani, della storica Enoteca Trimani, partner di Taste of Roma dal 2012. “Sarà l’occasione per scoprire rarità enologiche italiane e straniere abbinate ai sapori della cucina creativa e sostenibile proposta dagli chef”.

 

Con il patrocinio di Regione Lazio e Roma Capitale.

Si ringraziano: Ape Romeo e Consorzio Prosecco DOC



INFO SU PROGRAMMI, ORARI E BIGLIETTI: WWW.TASTEOFROMA.IT

 Alcuni scatti della giornata di venerdi 19 Settembre 2014

taste of roma 2014

Chef di Taste of roma

Ape Romeo Taste of roma 2014

Chef di Taste of roma 2014

Krug taste of roma 2014

Taste of roma 2014

Trimani taste of roma 2014

seasideroma ostrica in carrozza con maione di ostrica taste of roma 2014


Alessandra................Bon Appétit !!!

Taste of Roma 2014 : foto , spunti e riflessioni

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Ieri ho fatto visita  a Taste e devo dire che ero carica di positivita' visto che eventi del genere posso fare molto bene, anche se poi a fine serata ho notato che alcune cose non sono state perfette.
Senza troppi fronzoli l'evento e' bello nulla da ridire, chef stellati di grande maestria, ma la cosa che proprio sembra non si riesca a far girare al 100% e' l'organizzazione che si e' persa in due tre  cose semplici e lineari e cosi uscendo un poco fuori dal coro vorrei dare degli spunti e riflessioni per il prossimo anno.

In primis il biglietto d'ingresso, che solo per entrare nella manifestazione e' di € 16,00,  e' veramente caro. ORA capisco che vi vuole selezionare magari anche il pubblico e che sicuramente la location e' bellissima, ma che prezzo!!!.
Secondo ho notato anche un costo molto alto sia dei piatti che dei vini, con meno di 5 sesterzi non riuscivi a prendere nulla ed  in cambio in alcuni casi ricevi una miniporzione: ma quella che in assoluto io personalmente non ho digerito e' stato il fatto di girare per tutta la sera con il bicchiere in mano perche' avevano finito le sacchette portabicchiere.
Capisco che forse avranno avuto piu' persone del previsto ma vorrei sempre ricordare il forte costo iniziale sono per accedere alla manifestazione.

Detto cio' serata gradevolissima, alcuni piatti piu' buoni ed interessanti di altri che dire dovete provare almeno per una volta di andare a taste e poi mi direte.

Agnello, caprino, lenticchie e tacos chef antony genovese

 Chef Antony Genovese  -  Agnello, caprino, lenticchie e tacos



Chef Roy Caceres   Crudo di "optima carne" peperoni, 'nduja ed erbe -   Maccheroni e Crostacei


Chef Cristina Bowerman  Tonno scottato, kimchi di rutabaga, verze e gelsomino, papaya marinata



Chef Fabio Ciervo      Ravioli con variazione di baccalà Giraldo, pecorino Romano DOP, radicchio aromatizzato al balsamico DOP  -        Intercostata di manzo, tartufo nero di stagione, aroma di rafano, emulsione di patate, salsa di aceto di vino rosso Laziale

Chef Andrea Fusco  Paninetto ai broccoletti con scaloppa di Fois, cipolle di tropea caramellate, maionese di fichi e zenzero, tartufo estivo


Alessandra.............Bon Appétit  !!

Crostoni con Purea di Fave e Misticanza

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Un classico della cucina italiana in particolare del sud  parliamo di Puglia sono la purea di fave con le cicoria.
Un piatto prettamente contadino oggi  viene  molto valutato anche per le proprietà nutritive delle fave che ci permette di sfamarci  con un piatto unico.
orie Fave secche
Le fave, hanno una qualità proteica superiore ai fagioli e del tutto simile a quella dei ceci. Sono ricche di fibre, potassio e vitamina C, che viene però in gran parte alterata dalla cottura e dall'essiccazione.
Avevo gia proposto una versione con fave fresche e cicoria e la ricetta la trovate Qui  , mentrre oggi ve ne do una diversa semplice e gustosa.

Crostoni con Purea di Fave e Misticanza


Per 6 persone

  • Fave secche spezzate decorticate  500  gr
  • patate  circa 350 gr
  • sale e pepe
  • Misticanza
  • Olio extra vergine di oliva  
  • Aceto Balsamico di Modena IGT Az. Rossi Barattini Nobil Homo

  • Questa versione non prevede l'ammollo delle fave per tutta la notte.

    Sciacquate piu' e piu' volte le fave togliendo le eventuali impurita'  e mettetele in una pentola con il fondo pesante (molto utilizzano  la pentola di coccio), insieme con le patate tagliate a fettine due foglie di alloro e una cipolla bianca.
    Coprite con  acqua fredda , calcolate che le fave dovranno essere coperte di acqua per circa due tre dita. Eliminate durante la cottura con una schiumarola  l'eventuale schiuma che si forma.
    Raggiunta l'ebollizione abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per un paio di ore o finché le fave e le patate saranno letteralmente sfaldate e cotte.
    Aggiustate di sale aggiungete circa 1/2 bicchiere di olio extra vergine e fate la  purea con l'aiuto del minipimer. Dovra' risultare cremoso se e' necessario aggiungete dell'acqua calda.In questo caso io ho lasciato volutamente la purea un poco tirata.

    Tagliate il pane a fettine e mettetelo in una padella con un filo di olio e fatelo bruscare.
    Adagiate le fettine di pane nel piatto, disponeteci sopra un cucchiaio abbondante di purea di fave , la misticanza, un izzico di sale, una macinata di  pepe,  un filo di olio  alcune goccie di Aceto balsamico di Modena  et voila' il piatto e' pronto




    Alessandra..................Bon Appétit !!!


    Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/tabelle-nutrizionali/fave-secche.htm
    Avevo gia proposto uan versione di purea di fave con cicoria usando in pratica fave fresche e la ricetta la trovateQUI , mentre oggi  vi propongo questa versione semplice e diversa.

    Crostoni con purea di Fave e Misticanza



    Per 6 persone

    Pane a fette  2 a commensale
    Fave secche spezzate decorticate 500gr
    Patate   circa 350 gr
    sale e pepe 
    Misticanza  quanto basta
    olio extra vergine di oliva

    Molte ricette prevedono l'ammollo di una notte delle fave. io non l'ho fatto e devo dire che la cosa e' stata perfetta.

    Sciacquate le fave molto bene piu' e piu' volte togliendo eventuali impurità e mettetele in una pentola con il fondo pesante (Molti usano la pentola  di coccio ma se non l'avete usatene una con il fondo spesso)  insieme con le patate tagliate a fettine,  due foglie di alloro e una cipolla bianca.
    Coprite con  acqua fredda, calcolate che le fave dovranno essere coperte sopra per circa due dita e portate a bollore. 
    Raggiunta l'ebollizione abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per un paio di ore, eliminando con una schiumarola l'eventuale schiuma che si forma. e fate cuocere finché le fave e le patate saranno letteralmente sfaldate. passte le due ore aggiustate di sale e procedete quindi a ridurle in purè con   l'aiuto del minipimer. 
    La purea dovrà risultare cremosa.
    In questo caso ho fatto in maniera che fosse la purea un poco piu' tirata cosi da lavorarla meglio.

    Tagliate il pane in fettine e mettetelo in padella con dell'olio extra vergine e fatelo bruscare.

    Adagiate le fettine di pane sul piatto, mette su ogni fettina un bel cucchiaio abbondante  di purea di fave e la misticanza .
    Salate , pepate  filo di olio  evo e qualche goccia di aceto balsamico di Modena  et voilà il gioco e' fatto.


    Alessandra..................Bon Appétit !!!

    Melanzane sott'olio

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    Le melanzane sott’olio sono un antipasto che si prepara in estate, quando c’è grande disponibilità di questo ortaggio. Tipica conserva estiva, le melanzane sott’olio si possono servire accompagnate da fette di pane tostato da servire come antipasto rustico. La preparazione è semplice ed economica e per una corretta esecuzione della ricetta è bene lasciare spurgare le melanzane cosparse di sale per almeno 12 ore in frigorifero. In questo modo le melanzane perdono tutta la loro componente amara. È necessario rispettare alcune accortezze: i barattoli devono essere ben sterilizzati e l’olio deve ricoprire interamente gli ortaggi. Le melanzane sott’olio possono essere condite in vario modo: con aglio, peperoncino e origano oppure con la menta e le erbe aromatiche che più preferite.

    Melanzane sott'olio



    Spuntate le melanzane e tagliatele prima a fette sottili e poi a metà.
    Raccoglietele in un colapasta, cospargetele con il sale e lasciatele spurgare con un peso per 12 ore in frigorifero.
    Sterilizzate il barattolo: immergetelo in una pentola piena di acqua, portate a bollore e fatelo sterilizzare per 20 minuti. Trascorso il tempo, levatelo e mettetelo a scolare su un canovaccio pulito.
    Lavate le melanzane e strizzatele.
    Disponetele tra due canovacci e asciugatele per bene.
    Versate l’acqua e l’aceto nella pentola e portateli a bollore.
    Tuffatevi parte delle melanzane e fatele cuocere per 5 minuti.
    Scolatele e asciugatele perfettamente. Procedete in questo modo fino a esaurimento ingredienti.
    Tritate aglio e peperoncino.
    Distribuite le melanzane a strati nel vasetto di vetro. Cospargete ogni strato con il trito aromatico e l’origano.
    Versate l’olio fino a ricoprire le melanzane. Battete i vasetti per eliminare eventuali bolle d’aria e chiudete.
    Conservate in un luogo fresco e asciutto per 20 giorni prima di consumare. 
     
    il_barattolo_di_melanzane_sott'olio


     Nota della Cuoca
    Perfetto vasetto da regalare a Natale quindi  datevi  da fare !


    Alesandra..............Bon Appétit !!!

    Calamari e Broccoletti

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    Famiglia Brassicaceae SpecieBrassica oleracea Nome comune Cavolo broccolo

    Broccoli e simili: è difficile orientarsi tra le innumerevoli denominazioni riferite ai broccoli.  Molti si riferiscono indifferentemente a broccoletti, cavolini e cavolfìori senza preoccuparsi della loro precisa collocazione botanica. Sono comunque tutti membri della numerosissima famiglia dei cavoli (400 varietà) e condividono le stesse qualità e caratteristiche: si parla di broccoli, broccoletti, cavoli a foglia liscia, verze, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, cavolfiori
    Noi con il termine cavoli ci riferiremo a tutta la famiglia; con il termine broccolo si fa riferimento alle inflorescenze di una particolare varietà del cavolo broccolo ramoso, popolarmente conosciuto come broccoletti.
    Il cavolo cappuccio, il cavolo verza e il cavolo rapa sono coltivati e raccolti in ogni stagione dell'anno; il cavolfiore e i cavolini di bruxelle in primavera, autunno e inverno; i cavoli broccoli in inverno e i cavoli broccoli ramosi, detti broccoletti, in autunno
    E quindi partendo dai broccoletti un piatto semplice e slutare ma di uan bonta' spaventosa.

    Calamari e Broccoletti

    calamari broccoletti olio extra vergine e limone


    per 2 Persone

    300 gr di Broccoletti crudi
    200 gr di Calamari
    Olio Extra vergine di Oliva
    2 spicchi di aglio
    Limone
    Sale e Pepe

    Pulite i vostri broccoletti togliendo le parti gialle  e le foglie piu' dure e vecchie. Sciacquateli , scolateli.

    Pulite anche i calamari: staccate la testa,   con le dita togliete la parte interna della sacca facendo fuoriuscire  la cartilagine e poi togliete  la pelle magari con della carta assorbente per facilitarvi l'operazione.
    Pulite la testa togliendo gli occhi con il coltello ed il dente che e' posto in mezzo ai tentacoli: bastera' fare una pressione dalla parte  opposta dei tentacoli e viene via.   Sciaquateli e tagliateli e fettine.

    Prendete una padella e mette un filo di olio con 2 spicchi di aglio ed  i broccoletti.
    Fateli appassire ed a fine cottura, (io li ho lasciati un pelo al dente) salateli.
    Terminata la cottura mettete i broccoletti nel vostro piatto formando un nido.

    Nella stessa padella aggiungete un altro filo di olio e poi fateci cuocere i calamari. Salate e cuocete per circa 7-10 minuti. A fine cottura una bella spruzzata di limone e metteteli subito sopra i broccoletti.

    calamari in padella con broccoletti olio extra vergine e limone

    Nota della cuoca

    Usate del peperoncino da mettere a crudo oppure nella cottura del broccoletti.

    Alessandra.........Bon Appétit !!!

    Misticanza, Bresaola e Mango

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     insalata mistcanza bresaola mango olio extra vergine di oliva senape

    Non possiamo chiamarla certo una grande ricetta occorre anche prenderci sul serio, pero' a volte occorre fare un bel pieno di vitamine della  frutta e delle verdure.
    Misticanza, sta a significare mescolanza, ed e' un insieme di verdure servite in crudite. Le verdure non sono sempre le stesse e cambiano a seconda della stagione e della disponibilita'.
    Quindi e' chiaro che a seconda della stagionalita cambiano e possiamo trovare di conseguenza:il dente di cane, l’erba stella,  la ruchetta, il crescione, la pimpinella, la lattuga di campo, porcacchia,  i raperonzoli, cicoria selvatica, crespigni, le cime di finocchio selvatico,  margherite o molto piu' semplicemente ’indivia, l’erbanoce, la caccialepre, la porcellana, la rughetta e i cuori di lattuga. Anticamente questa misticanza la portavano a casa i frati passando a chiedere l’obolo alle famiglie. Nel XIII secolo questo piatto era conosciuto nel Lazio come insalata di mescolanza.
    In questo caso abbiamo unito anche il mango che certo di romano ed italiano ha ben poco pero' ha altre numerose proprieta'   fresco, gustoso e nutriente, ma anche curativo. Il mango è un frutto provvidenziale per l’estate. Il suo sapore è particolare, che può ricordare un mix fra pesca, arancio e ananas. Dentro quell’aspetto esotico si nascondono tante sostanze utili al nostro corpo. Il mango è ricchissimo di vitamina A e C. Questo fa sì che sia un formidabile agente di protezione per l’organismo e in particolare per la respirazione e i bronchi. La vitamina C aumenta la resistenza delle cellule agli attacchi esterni e la vitamina A aiuta a mantenere integre le mucose dell’apparato respiratorio.È ricostituente, depurativo e antiage, combatte i radicali liberi ed ha propriet' antitumurali.
    Devo andare avanti oppure passate in cucina??
        
    Misticanza, Bresaola e Mango   


    insalata mistcanza bresaola mango olio extra vergine di oliva senape

    Misticanza
    1 mango
    Bresaola 
    Senape in grani
    Olio extra vergine di oliva
    sale 
    pepe
    pomodorini secchi 2/3
    Cipolla di tropea 1/2



    Fatevi o acquistaste la vostra bella misticanza.
    Pulite il mango in pratica lo sbucciate e poi lo affettate.
    Pulite la vostra cipolla di tropea , io ne ho messa 1/2 ma poi qui si va a gusto personale.
    Tagliate  a listarella la bresaola assemblate il tutto .
    A decorazione 2/3 pomodorini secchi nel centro e per  condire fate una salsina con senape in grani olio sale e pepe. 

    insalata mistcanza bresaola mango olio extra vergine di oliva senape

    Alessandra.............Bon Appétit  !!!!

    Insalata di Funghi Porcini, Spinaci e Bruschetta

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    "Porcino"è il nome comune di alcune specie di funghi del genere Boletus, spesso attribuito, anche come denominazione merceologica, a quattro specie di boleti (la sezione Edules del genere Boletus) facenti capo al Boletus edulis ed aventi caratteristiche morfologiche e organolettiche vagamente simili.
    Qualche micologo è arrivato a farne dodici specie diverse, discriminando a seconda degli ambienti di nascita, gli alberi simbionti, i caratteri microscopici e macroscopici (forma, colorazione e proporzioni del corpo fruttifero).
    Ma le specie codificate dalla micologia corrente e che gli esperti sono in grado di riconoscere a prima vista per le loro caratteristiche esteriori chiaramente diverse, sono quattro:
    • Boletus edulis, Bulliard: Fries
      Nomi popolari: brisa, bastardo, fungo di macchia, moccicone, settembrino
    • Boletus aereus, Bulliard: Fries
      Nomi popolari: bronzino, fungo nero, fungo di scopa, moreccio, scopino, reale (Sardegna)
    • Boletus aestivalis (ex reticulatus), (Paulet) Fries
      Nomi popolari: ceppatello, estatino, fungo bianco, stataiolo
    • Boletus pinophilus (ex pinicola), Pilát & Dermek
      Nomi popolari: capo rosso, fungo da freddo, porcino dei pini
    Adoro i funghi di qualunque specie ed in particolare i porcini. mi ricordano quando ero bambina e di quando andavamo a farli insieme alla famiglia.
    Perfetti da fare in 3000 modi: crudi affettati e conditi con olio e sale, oppure al forno con le patate ed un poco di finocchietto selvatico secco, fritti , ed un classico anche il risotto e non per ultima la polenta  sia in versione bianca che con il sugo.
    Insomma un alimento veramente perfetto a soddisfare tanti palati.
    Oggi e' toccato al mio e visto che occorre stare ancora attenti alla linea mi sono fatta una quasi non ricetta.
    Un mix tra insalata ed una bruschetta cosi da togliere lo sfizio mentale e non solo ma con poche calorie.

     Funghi Porcini, Spinaci e Bruschetta

    Funghi Porcini, Spinaci e Bruschetta olio extra vergine di oliva peperoncino

    Spinaci
    Funghi Porcini
    Fettina di pane carareccio lievitazione naturale
    Olio extra vergine
    3 spicchi aglio di Nubia
    Peperoncino
    Pepe
    Limone

    Semplicemente pulite con la carta da cucina le cappelle dei funghi e con uno spilucchino togliete la parte terrosa del fungo. Pulite sempre con lo spilucchino un poco anche il gambo e poi completate l'operazione con la carta da cucina per togliere eventuali residui di terra.
    Affettateli.

    Mette in padella olio extra vergine di oliva e gli spicchi di aglio Appena iniziano gli spicchi a scaldarsi  intingete la vostra fettina di pane e subito mettetela in un'altra padella che sara'calda a puntino.
    Fatelo bruscare e poi  tagliatelo in tre parti.

    In contemporanea saltate i porcini in padella ( quella con olio ed aglio) con un poco di  pepe a fuoco vivo .Solo quando avranno assunto un colore dorato e saranno cotti aggiungerete il sale e spegnerete il fuoco.

    Condite i vostri spinaci  in una ciotolina( il quantitativo a vostro desiderio) con 1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva, sale e 2 gocce di limone.

    Prendete il vostro piatto di portata  (io in questo caso io ho preso una ciotola grande ) e disponete sul fondo un pezzo di pane, sopra gli spinaci e per concludere i funghi.
    Lateralmente il resto del pane, peperoncino e grattugiata appena accennata di limone

    Funghi Porcini, Spinaci e Bruschetta olio extra vergine di oliva peperoncino

    Nota della cuoca

    Di una semplicita' imbarazzante e velocissimo da preparare volendo il piatto  puo' esserre arricchito con scaglie di Parmigiano Reggiano.

    Alessandra................Bon Appétit !!!

    ROMA FOOD&WINE FESTIVAL: dal 29 novembre al 1 dicembre 2014

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    ROMA FOOD&WINE FESTIVAL: dal 29 novembre al 1 dicembre 2014


    ROMA FOOD&WINE FESTIVAL: dal 29 novembre al 1 dicembre, grandi vini e grandi chef per un festival all’insegna del gusto e della qualità
    Roma, 10 novembre 2014 – Dopo la prima entusiasmante edizione, il Roma FOOD&WINE Festivaltorna nella capitale all’ultimo piano di Eataly. Sarà una golosa tre-giorni all’insegna della cucina e del vino di qualità: sono attese a Eataly Roma 200 fra le migliori etichette di vini in arrivo da tutta Italia a cui si uniranno 18 grandi chef.
    Le cantine partecipanti sono state selezionate da Helmuth Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival iniziativa che, da oltre 20 anni, celebra il meglio del vino italiano e internazionale.
    I cuochi sono stati invitati da Paolo Marchi, ideatore e fondatore di Identità Golose,congresso internazionale di cucina e pasticceria d’autore che dal 2005 rappresenta il punto di riferimento per appassionati e professionisti del settore di tutto il mondo.


    Partner dell’iniziativa Eataly con la sua sede romana, la più spettacolare, che si sviluppa su oltre 17.000 m² dedicati al gusto e alle eccellenze italiane.
    Da sabato 29 novembre a lunedì 1 dicembregli chef si alterneranno in cucina preparando e illustrando i loro piatti mentre i vignaioli saranno a disposizione del pubblico per proporre in degustazione le loro etichette più rappresentative per un ideale viaggio in Italia, dall’Alto Adige alla Sicilia.
    L’obiettivo è offrire ai visitatori un'occasione straordinaria per gustare, in uno spazio dalle caratteristiche uniche, il meglio di due realtà - la grande cucina d’autore e una selezione della migliore produzione vinicola - che rendono unico il panorama gastronomico del nostro Paese.
    Tema goloso dell'edizione 2014 saranno i Grandi Piatti d’Italia, piatti tipicamente tricolore ma in continua evoluzione perché la grande cucina non deve essere considerata un monumento immutabile nel tempo. Al Festival scopriremo che tutto si muove, cresce e si evolve, anche un grande piatto della tradizione.               Fra le novità della seconda edizione del Festival, segnaliamo la gara eliminatoria valida per la partecipazione al Campionato Mondiale di Pesto genovese al Mortaio (Genova, marzo 2016) in programma domenica 30 novembre, alle ore 11.00.
    Il Festival è realizzato in collaborazione con grandi partner fra cui Consorzio Tutela Grana Padano,Acqua Panna-S. Pellegrino e Bibite Sanpellegrino. Si ringraziano per la partecipazione Leni’s, EBNT, Fipe, Jobmatch, Host, CHS, Bragard, Sirman e Molino Marino.


    ROMA FOOD&WINE FESTIVAL: dal 29 novembre al 1 dicembre 2014

    PROGRAMMA CHEF

    Sabato 29  Novembre
    Dalle 12.00 alle 15.00
    Cesare Battisti                                                 Ratanà, Milano


    Viviana Varese                                                Alice Ristorante, Eataly Milano
    Cristina Bowerman                                        Glass Hostaria, Roma

    Dalle 19.00 alle 22
    Luciano Monosilio                                          Pipero al Rex, Roma
    Angelo Sabatelli                                              Angelo Sabatelli Ristorante, Bari
    Andrea Provenzani                                        Il Liberty, Milano

    Domenica 30Novembre
    Dalle 12.00 alle 15.00
    Enrico Panero                                                  Ristorante DaVinci, Eataly Firenze
    Daniele Usai                                                     Il Tino, Roma
    Massimo Bottura                                            Osteria Francescana, Modena

    Dalle 19.00 alle 22
    Massimiliano Mascia                                     San Domenico, Imola
    Agostino Iacobucci                                         I Portici, Bologna
    Niko Romito                                                     Reale, Castel di Sangro

    Lunedì 1Dicembre
    Dalle 12.00 alle 15.00
    Aurora Mazzucchelli                                      Ristorante Marconi, Sasso Marconi
    Ugo Alciati                                                         Guido Ristorante, Serralunga d’Alba
    Fabio Pisani e Alessandro Negrini            Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano

    I Dolci di Luca Montersino                          Golosi di Salute
    I Salumi di Massimo Pezzani                      Antica Ardenga


    COME PARTECIPARE AL FESTIVAL

    Orario apertura sala degustazione vini
    Sabato 29 novembre:                   dalle ore 11 alle ore 22
    Domenica 30 novembre:             dalle ore 11 alle ore 22
    Lunedì 1 dicembre:                        dalle ore 11 alle ore 18

    Biglietti in prevendita sul sito di Eataly Roma e acquistabili a Eataly Roma nei giorni della manifestazione
    15 euro -> 1 giorno                         (degustazione vini)
    20 euro -> 1 giorno                         (degustazione vini + 1 piatto a scelta)
    30 euro -> 3 giorni                          (degustazione vini)

    Degustazione facoltativa dei piatti degli Chef, dei Dessert e dei Salumi:€ 10,00/piatto

    BIGLIETTERIA:  al 3° piano di Eataly - Piazza XII ottobre 1492 - Roma - Fermata Metropolitana Roma Ostiense
    INFORMAZIONI : www.foodwinefestival.it  | www.roma.eataly.it
    UFFICIO STAMPA | MAGENTAbureau | romafoodandwine@magentabureau.it



    Ci Vediamo dentro... Alessandra Bon Appétit !!!

    Vernacchia di San Gimigliano: abbinamento Baccala' e Coniglio

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    Oggi parliamo di vino e di cibo, in particolare partecipo ad un contest al quale sono stata invita e lo faccio con piacere.
    La lettera d'invio riportava " ....un food-contest all’insegna della Vernaccia di San Gimignano, che nasce con l’idea di scoprire in modo piacevolmente giocoso nuove frontiere di abbinamento per questo vino bianco che ha fatto la storia della tradizione vinicola Toscana.
    Abbiamo pensato di creare un momento dedicato a chi come te è appassionato di cucina tanto da aver deciso di raccogliere le sue ricette in un blog, e la nostra idea è quella di chiederti di provare ad abbinare la Vernaccia di San Gimignano ad un piatto che secondo il tuo gusto e la tua sensibilità potrebbe essere ideale accompagnamento ai nostri calici, con una ricetta pensata per un ideale Menù di Natale.
    Se deciderai di partecipare alla nostra iniziativa, ti invieremo all'indirizzo che tu ci fornirai, una coppia di vini di Vernaccia di San Gimignano. Il gioco consiste nell’abbinarea ciascuno dei due vini una tua ricetta originale (non necessariamente inedita e a scelta tra antipasto, primo o secondo) e a pubblicare sul tuo blog la ricetta dettagliata motivandone la scelta in abbinamento al vino, entro il 25 novembre 2014. Tra tutte le ricette che riceveremo solo due saranno premiate, una con il titolo “la ricetta più originale” e una per “il migliore abbinamento”.
    E cosi dopo aver ricevuto il pacco dono che consisteva in 2 bottiglie di Vino Vernaccia di San Gimignano- Poggio ai cieli 2013 - Torciano si e' pensato alle ricette da abbinarci.
    La soluzione e' caduta su queste.

    Cannoli di pasta fillo con Baccalà, Patate viola e gialle  e Zenzero
    Cannoli di pasta fillo con Baccalà, Patate viola e gialle  e Zenzero vernaccia san gimigliano
    Per circa 10/12 cannoli

    Baccalà 200 gr
    Zenzero
    1 spicchio di aglio con camicia
    Patata 50 gr gialla
    Patata 30 gr viola
    Pasta fillo
    sale
    olio evo
    noce di burro
    sale

    Iniziate con far cuocere in court bouillon il baccalà precedentemente lasciato ammollo per circa 24/36 ore.
    Nell'acqua per il  court bouillon mettete sedano, carota, cipolla, prezzemolo, pepe in grani e salvia.
    Portate l'acqua a bollore. Aggiungete il vostro baccalà e spegnete il fuoco.
    Mentre si freddera' l'acqua, il baccalà si cuocerà.
    Quando freddo scolatelo, togliete le eventuali spine e la pelle e mettetelo da parte.

    Prendete la patata gialla, la patata viola e lessatele con la buccia.
    Quando cotte fatele freddare e sbucciatele.
    In una ciotola ponete il baccalà e patate tagliate a pezzetti. Schiacciate il composto grossolamente, aggiustate di sale, pepe, noce di burro ed un filo di olio. Mischiate il tutto e poi aggiugeteci lo spicchio di aglio e zenzero grandezza un'unghia schiacciati con lo schiaccia aglio.

    Prendete la pasta fillo , srotolatela sul tavolo  e ricavatene dei quadrati di circa 15 cm x 15 cm.
    Spennellate ogni foglio con burro liquido e poi abbinate tre fogli di fillo uno sopra l'altro.
    Ponete vicino ad un angolo del foglio di pasta fillo un poco del composto e arrotolatelo su se stesso formando dei cannoli.

    Formati i cannoli disponeteli su una piastra con carta forno, spennellate anche la parte superiore con burro e poi un pizzichino di sale .
    Infornate a 180° sino a doratura dei cannoli.

    "Partiamo con il primo abbinamento dove propongo un antipasto con pesce . In questo caso usiamo  pesce legato alla tradizione romana della vigilia l'immancabile baccalà da carni sapide e consistenti profumandolo con le note pungenti dello zenzero.

    L'abbinamento del Cannolo al baccalà con Vino Vernaccia di San Gimignano- Poggio ai cieli 2013 - Torciano -  fa risaltare in bocca subito  la leggera nota piccante e l'aroma  dello zenzero legando perfettamente con il fruttato del vino. In chiusura il vino persiste pulendo la bocca dal sapore sapido del baccalà e ritorna verso l'idea di profumazione dello zenzero."

    Ravioli di Zucca con ragout di coniglio

    vernacchia san gimignano Ravioli di Zucca con ragout di coniglio
    per 15 ravioli

    Carne Coniglio 350 gr
    1 costa di sedano
    1 carota
    1 cipolla
    foglie di salvia
    rosmarino
    2 bicchieri di vino bianco
    sale
    pepe
    olio evo
    zucca 250 gr
    patata 1 media circa 60 gr
    2 uova
    200 gr di farina 0
    Pecorino romano
    pizzico di zucchero

    Tagliare al coltello la carne di coniglio precedentemente disossata. Fatene una battuta.
    Mettetela in tegame a fiamma vivace con sedano, carota, cipolla  tritati finemente, filo di olio e fate cuocere per circa 5 minuti.
    Aggiungete sale, pizzico di zucchero , rosmarino, salvia e fate cuocere per altri 2 minuti.
    Togliete le erbe ad aggiungete i due bicchieri di vino bianco. Abbassate la fiamma e fate cuocere per circa un'ora.

    Nel frattempo pulite la zucca e mettetela su una piastra con  filo di olio, salvia e rosmarino. Infornate in forno gia preriscaldato a 100° e fate cuocere.
    Quando cotta  fatela freddare leggermente e mischiatela con la patata precedentemente lessata.
    Schiacciate la zucca e la patata con la forchetta e aggiustate di sale pepe. Il vostro ripieno e' pronto.

    Per la pasta su un tavolo fate una fontana con circa 200 gr di farino "0" e rompeteci dentro due uova e  fate la vostra sfoglia. Una volta fatta lasciatela riposare  sotto una ciotola per 10 minuti.
    Tirate per  bene con il mattarello e/o con la macchinetta la sfoglia sottile, fate i cerchi  con un coppapasta  ed adagiateci dentro un cucchiaino del ripieno di zucca. richidete formando le mezze lune e sigilate la pasta con i rebbi di una forchetta.

    Cuocete in acqua salata i ravioli. Scolateli e saltateli in padella con il ragout, aggiungete un leggero trito di salvia. Impiantate e spolverate appena con pecorino romanoe pepe.


    "Per secondo abbinamento andiamo su un primo preparato con una nota dolciastra come la zucca e sul  ragout con una carne particolare dal sapore leggermente selvatico: il coniglio.

    Sapore bilanciato tra il dolce della zucca che richiama il fruttato del
    Vino Vernaccia di San Gimignano- Poggio ai cieli 2013 - Torciano.: chiudendo si  esalta la nota selvatica della carne di coniglio."

    Suggerisco di fare un salto al sito del Consorzio Vernaccia di San Gimignano per vedere tutte le news!!!
    Alessandra..........Bon Appétit !!!

    Crema Bruciata agli Agrumi

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    Latte, panna, uova e zucchero.
    Possiamo chiamarla in tanti modi ma altro non e' che la crema catalana. Spagnola di orgine e' tipica della tradizione della Catalogna, regione della Spagna nord-orientale, da dove è stata esportata poi nel resto dell'Europa.
    Cugina alla creme brulè e al creme caramel , ma di certo non  da meno, e' una crema delicatissima e deliziosamente avvolgente con quel suo sapore di uova e latte, ed in questa versione ho solo e volutamente accentuato il profumo degli agrumi togliendo la cannella e la noce moscata.
     
    crema bruciata al profumo di agrumi uova panna  latte zucchero

    Crema Bruciata agli Agrumi

    Latte 250 ml
    Panna 250 ml
    4 tuorli
    Zucchero 100 g
    Limoni Bio 1
    Arancia Bio 1
    Maizena 30 gr

    Per Bruciare   Zucchero di canna q.b.
       
    Sciogliere la maizena in poco latte freddo. Pulite gli agrumi e prendete la buccia senza la parte bianca interna. Mettetele in infusione con il resto del latte e la panna per circa 1 ora.
    Aggiungete al composto meta' dello zucchero e scaldatelo. Mescolatelo per sciogliere lo zucchero e poi  toglietelo dal fuoco.
    In una ciotola a parte, batteti i tuorli con il rimanente zucchero e aggiungete anche la maizena sciolta.
    Mescolate bene ed aggiungete tutto al composto di latte e panna calda,  filtrandolo con un colino e continuando a mescolare.
    Mettete tutto il composto in un tegame e portatelo ad ebollizione a fuoco vivace continuando e mescolare. Fatelo cuocere per circa due minuti e poi levatelo dal fuoco. Versate la crema ancora calda nelle ciotoline. Fatela freddare e  appena raffreddata mettete in frigorifero fino a rassodamento. Prima di servire cospargete la crema con lo zucchero di canna e poi bruciatela con un cannello o mettete  le ciotoline sotto il grill caldo per pochi minuti.

    crema bruciata al profumo di agrumi uova panna  latte zucchero

    Alessandra......... Bon Appétit !!!

    Il Pesce Fuori dall'acqua, la mia rubrica su Gusto Sano

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     gustosano rivista il pesce fuori dall'acqua acciuga alessandra ruggeri
    Dall'8 dicembre in edicola con GustoSano parte la mia nuova collaborazione con questa rivista nella quale mi  occupero' di lavorare un pesce  dall'antipasto al secondo  e di riproporlo con dei miei piatti.
    Questo il primo articolo. L'acciuga !


    Bocconcini di Alici al verde pistacchio
    bocconcini di alici con pistacchio, pecorino romano rivista  rubrica il pesce fuori dall'acqua alessandra Ruggeri

    Per 4 persone
    Alici 12
    Pistacchi freschi  di Bronte  200gr
    Pecorino  50 gr
    Pomodoro  datterino  12
    Olio evo
    sale.

    Pulite le alici deliscandole  ed aprendole a libretto facendo in maniera di non dividerle in due.

    Lasciatele asciugare della loro umida su un panno in cotone.
    Frullare i pistacchi i pistacchi facendo una farina,  aggiungere il pecorino grattugiato, mescolate ed iniziate a panare le alici.

    Una volta impanate le alici metteteci dentro  metà del pomodorino datterino, pizzico di sale filo di olio e riavvolgete le alici su se stesse formando un rotolino che verra’ chiuso con uno stecchino.
    Ponete i bocconcini di alici su una leccarda  con carta forno  ed infornate a  200° per circa  5-7 minuti.
    Appena uscite dal forno un filo di olio ed un giro di sale. Servire calde.

    P.S.
    Volendo questo  piatto puo’ diventare un secondo molto gustoso.
    Bastera’ saltare in padella dei pomodorini datterini con olio , aglio , sale ed a gusto anche un peperoncino dolce  per pochi minuti cosi da creare una sorta di zuppetta.
    Adagiate la zuppetta in piatti fondi e metteci sopra i vostri bocconcini.
    Accompagnate il tutto anche con del pane leggermente bruscato.


    Spaghetti con alici fresche e sua colatura
    spaghetti alici colatura di alici limone prezzemolo rivista gustosano rubrica pesce fuori dall'acqua alessandra ruggeri


    x 4  persone

    320 gr di  Spaghetti quadrati  la Molisana 
    320 gr di alici pulite
    4 cucchiai di colatura di alici di Cetara
    Limone
    Gambi di prezzemolo
    Peperoncino fresco
    Olio evo
    Aglio
    Pepe

    Mettete in padella la colatura di alici con il peperoncino e aglio tagliati a  fettine  e fai appassire a fuoco basso per circa  2 minuti.

    Nel frattempo cuocete la pasta in acqua poco salata e quando siete a 4  minuti dalla cottura ottimale mettetela in padella insieme ad un, due  mestoli di acqua di cottura della pasta.
    Facendo cosi risottate la pasta ed uscira’ una gustosa  cremina  che vi aiutera’ a mantecare meglio la pasta.
    A  fine cottura della pasta aggiungete  le alici e saltatele  per  pochi secondi in padella.
    Per cuocere le alici basterà il calore della pasta.

    Mettete la pasta nel piatto facendo un nido. Guarnite con il  trito di gambi di prezzemolo, un poco di limone grattugiato , pepe ed un filo di olio a crudo extra vergine di oliva.


    Tortino di alici ripieno di  patate e indivia riccia con finocchietto selvatico secco
    tortino di alici con indivia riccia patate , cucina ebraica romana rivista gustosano rubrica il pesce fuori dall'acqua alessandra ruggeri

    X 4 persone
    Alici 400 gr
    Indivia riccia  150  gr
    Patate  lesse  150 gr
    Sale
    Pepe
    Finocchietto selvatico secco
    Burro  q.b.
    Pangrattato  q.b.
    Pecorino  20 gr
    Aglio  1 spicchio
    Stampini alliminio usa e getta 8/10 cm di diametro
     
    Pulite le alici e togliete loro le lische, tenendo i filetti uniti.
    Mischiate il pangrattato con:  l’aglio che avrete schiacciato, il pecorino grattugiato ed un pizzico di sale .
    Imburrate gli stampini e cospargeteli con  il pangrattato profumato all’interno degli stampini.

    Lessate le patate con la buccia , fatele freddare , spellatele e tagliatele a dadini .
    Ripassatele in padella con un filo di olio , pizzico di sale ed il finocchietto selvatico secco.
    Pulite l’indivia riccia togliendo le foglie vecchie e gialle: salatetela in padella sempre un filo di olio extra vergine di olivo  ed un pizzico di sale.
    L’indivia dovrà cuocere circa 5 minti giusto il tempo che si appassisce
    Se non disponete del finocchietto selavatico secco potete usare finocchietto fresco.
    Foderate ogni tortino con le alici .
    Per fare questa operazione per stampini di circa 8/10 cm occorrono circa 10/11 alici aperte a libretto.
    Farcite il tortino con  un giro di insalata riccia  e  nel centro le patate tagliate a dadini, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe ed un filo di olio extra vergine di oliva.
    Richiudete  ogni tortino  e cospargete anche la parte superiore con il pangrattato profumato..
    Cuocete in forno gia preriscaldato a 190°   i tortini per 10 minuti..
    Sformateli e disponeteli sul piatto e spolverate con finocchietto selvatico ed un filo di olio extra vergine di oliva.

    Alessandra......Bon Appétit !!!

    Il Mestolo Rosa - Lezioni di cucina a domicilio

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    Con il 2015 parte una nuova avventura ai fornelli: Lezioni di cucina a domicilio e per questa occasione ho semplicemente creato un blog che e'Il mestolo Rosa sul quale andro' a mettere tutte le informazioni ed in corsi in programmazione.

    Quindi per maggiori dettagli  andate suIl Mestolo Rosa


    Alessandra...........Bon Appétit !!!

    Triglia e Gallinella ! 3 ricette dall'antipasto al secondo

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    Triglia
    Normalmente identifichiamo due specie marine di triglie: quella di scoglio e quella di fango. La distinzione possiamo dire che e’ fondamentale dovuto quasi essenzialmente all’habitat nel quale vivono: quella di scoglio “Mullus surmuletus”, si nutre principalmente di crostacei, molluschi e piccoli pesci.
    La triglia di fango dal nome scientifico Mullus Barbatus vive nei fondi sabbiosi e fangosi a profondità comprese tra pochi centimetri e alcune centinaia di metri di profondità. E’ sicuramente buona sempre se il pesce non si sia nutrito con alimenti che alterano il sapore della carne.
    La triglia di scoglio arriva ad una lunghezza compresa tra 20 e 25 cm con un corpo piuttosto allungato. Ha una bocca minuta dalla cui estremità si diramano due appendici dette barbigli, che sono appunto utilizzate per cercare cibo sui fondali. La Triglia di scoglio è diffusa nell'Atlantico orientale dalla Norvegia al Senegal, Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.
    Fin dall’antichità viene conosciuta non solo per la sua prelibatezza ma anche con la credenza che sia le sue rosee carni che il suo profumo, avessero delle proprietà erotizzanti al punto di togliere ogni forma di inibizione.
    Oggi considerata uno dei pesci più pregiati, la triglia è un pesce molto delicato nel sapore ma anche nella pulizia, per cui è necessario maneggiarla con attenzione per evitare che si rompa. Squamarla ed aprire il ventre per eliminare le interiora. E’ abbastanza difficile togliere le lische tanto che l’unica soluzione per eliminarle tutte rimane quelle di strapparle una ad una ad una con una pinzetta. Se il pesce è molto piccolo si può cucinare e consumare intera ma sempre eviscerato.
    Ottima anche nella zuppa di pesce la troviamo in altre ricette tipiche regionali come un classico fritte o alla Livornese con il pomodoro.


    Gallinella
    Nota anche con il nome di coccio, gavotta, triglia lucerna, mazzola o cappone, la “Gallinella di mare” ha la testa grande e massiccia con una corazza di piastre ossee, mentre il corpo è più piccolo con una colorazione bruna o rossiccia che vira verso il rosa salmone sui fianchi mentre il ventre appare di un bel bianco.
    La sua particolarità sono le sue pinne pettorali, molto ampie, simili a due ventagli, di un colore che varia dal blu elettrico al viola, e dotate di papille gustative. In genere queste grandi pinne vengono usati come arti per muoversi nei fondali e per riconoscere le prede. La gallinella è un pesce che cattura essenzialmente crostacei.
    Raggiungere anche i 6 Kg di peso e i 70 cm di lunghezza, ma è più comune trovare dal nostro pescivendolo esemplari di 20-30 cm o anche di pochi etti.
    Le carni sono molto morbide e dal sapore delicato: presenta molte spine e per questo appartiene a quelli che vengono definiti "pesci da zuppa”, dove il modo migliore per gustarla è bollita, nella zuppa di pesce o nel caciucco, però se vi sfilettate il pesce potete gustatevi le carni come meglio preferite, mentre la testa e gli scarti sono perfetti per preparare un brodo di pesce.


     Le 3 Ricette.
     

    Guscio croccante con ceviche di triglia e gallinella

    Guscio croccante di pane con ceviche di triglia e gallinella

    Per 4 persone
    8 Fettine di pane Lariano raffermo
    2 gallinelle di circa 130 gr cd
    4 trigliette
    Avocado maturo
    Cipolla di tropea
    Peperoncino fresco
    2 Pomodorini datterini
    1 Patata
    1 lime
    1 limone
    Olio evo
    Sale
    Pepe

    “Per un corretto consumo di pesce crudo occorre che sia abbattuto vale a dirsi diminuire, attraverso uno strumento appunto chiamato abbattitore, la temperatura del pesce portandola a -20 gradi cosi da contrastare la crescita batteria. Questa surgelazione rapita all'interno dell'abbattitore rispetta le qualità organolettiche del cibo, evitando la formazione di macro-cristalli all'interno del prodotto.  Nella quotidianità di casa questa operazione può essere fatta normalmente con il frigorifero mantenendo il pesce in questo luogo per 48 ore. Superato questo tempo lo scongeliamo e lo possiamo tranquillamente consumare anche crudo. 

     
    Guscio croccantedi pane casareccio con ceviche di triglia e gallinella


     Iniziate con il pulire o farvi pulire per bene il pesce, togliete anche la pelle e ottenete 2 filetti a pesce che andrete a marinare con 1 cucchiaio di succo di succo del limone e uno di lime. Aggiungete sale, pepe e striscioline di cipolla rossa di Tropea e lasciateli nella marinatura per 2 ore.
    Pulite l’avocado dalla buccia con un pelapatate e fatelo a fettine. Spruzzateci sopra del lime per evitare che ossidi.
    Sciacquate il peperoncino fresco ed i pomodorini datterini. Tagliateli a fettine.
    Pulite la patata e fate delle fettine a forma di mezza luna non più alte di mezzo centimetro. Tuffatele in acqua bollente non salata e fatele cuocere per circa 3- 4 minuti. Scolatele con una schiumarola e lasciatele raffreddare.
    Tagliate sottilmente il pane raffermo e con l’aiuto di 2-3 stuzzicadenti richiudete i bordi esterni cosi da formare una specie di tasca.
    Mette in forno preriscaldato a 200° per pochi minuti giusto il tempo di bruscarlo.  Appena pronto toglietelo dal forno, lasciate stiepidire 1 minuto e facendo attenzione a non romperlo togliete gli stuzzicadenti.

    Fatte le tasca procedete ad assemblare il piatto mettendo le patate, la fettina di avocado, 1 filetto di gallinella ed uno di triglia, il peperoncino e lo spiccio di pomodorino.  Terminate il piatto con un filo di olio evo, sale, pepe ed una grattatina di lime.


    Minestra di Fregula con Triglie e Gallinella
     
    Minestra di Fregula con Triglie e Gallinella, zenzero


    Per 4 persone

    2 gallinelle
    4 trigliette + 1 a decorazione per commensale
    1 costa di sedano
    1 Carota
    1 Cipolla
    1 patata
    3 Pomodorini datterini
    Prezzemolo
    Zenzero
    Olio evo
    Sale
    Fregula grande 80 gr a persona
    1 bicchiere di cognac
    Zenzero

    Pulite il pesce dalle interiora, lische e squame e fate dei filetti, tranne le triglie che vi serviranno per la decorazione che invece squamerete e dilischerete facendo attenzione a non romperle troppo.
    I filetti di triglia e gallinella dovranno poi essere ulteriormente pulite dalla lische piccole tipiche di questo pesce. Se necessario usate le pinzette per toglierle.

    Mettete in una pentola olio evo sedano, carota, cipolla, la patata tagliata a pezzi, prezzemolo, gli scarti del pesce (teste e lische ) e pomodorini. Fate cuocere a fuoco vivace per circa 2-3 minuti e poi sfumate con il bicchiere di cognac. Aggiungete il sale e circa 2 litri di acqua. Fate cuocere a fuoco basso per circa un’ora.
    Filtrate il brodo di pesce nel cinese e schiacciate quello che resta nel colino cosi così da catturare tutti le sostanze nutritive del pesce.

    Riportate a bollore il brodo aggiustate di sale, buttate la vostra fregula e fate cuocere per circa 10 minuti.
    A metà cottura aggiungete i filetti di gallinella e triglia, le triglie intere e qualche goccia di zenzero.  Per spremere lo zenzero usate lo spremi aglio. Fate attenzione a non usarne molto poiché’ in cottura lo zenzero fa uscire il suo sapore piccante.

    Terminata la cottura lasciate riportare la minestra per 3-4 minuti. Versatela nelle scodelle ed adagiate sopra a decoro la triglia intera.
    A piacere può essere aggiunto del prezzemolo tritato e pepe.



    Triglie e Gallinella al cartoccio con profumo di agrumi e finocchietto.
     

    Triglie e Gallinella al cartoccio con profumo di agrumi e finocchietto.

    Per 4 persone

    4 gallinelle di circa 130 gr cd
    4 trigliette
    2 patate
    1 cipolla rossa
    Buccia di arancio e limone
    Pomodorini
    Olio evo
    Pepe
    Sale
    Peperoncino fresco


    Cominciate a pulire i pesci eviscerandoli e squamandoli.
    Pulite la patata e fatela a fettine non più alte di mezzo centimetro e sbianchitele in acqua bollente non salata per circa 1 minuto. Scolatele con una schiumarola e mettetele a freddare.

    Ponete i pesci puliti dentro un foglio grande di carta forno con le fettine di patate, buccia di arancio e limone (senza la parte bianca), sale, pepe, 2 pomodorini tagliati a spicchi, peperoncino piccante, la cipolla rossa tagliata fine a mezza luna e il finocchietto.
    Se non trovate il finocchietto potete usare anche la barba del finocchio.
    Un filo di olio extra vergine di oliva sopra il tutto, coprite con un altro foglio di carta forno e chiudetelo formando un cartoccio. Infornate in forno preriscaldato a 210° per circa 15/18 minuti. I tempo di cottura varia dalla grandezza dei pesci.



    Alessandra...........Bon Appétit !!!


    Biscotti di ... Frolla Montata

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     biscotti di pasta frolla montata

    Non parliamo di classica frolla ma bensì di quella frolla con la quale possiamo realizzare appunto quei deliziosi biscotti che si sciolgono in bocca.
    La Frolla montata  mantiene di base  gli stessi ingredienti della pasta frolla uova, zucchero farina e burro ma nella sostanza cambiano le proporzioni e anche il metodo di realizzazione della frolla.
    Questa rimane piu' morbida al punto che viene infatti usata con lo spara biscotti utensile usato per preparare questi deliziosi  e graziosi biscotti da the.

     Biscotti di Frolla montata


    biscotti di frolla montata

     Farina 00 375 gr
     Sale 3 g
     Zucchero a velo 150 gr
     Limoni biologico
     Burro ammorbidito a temperatura ambiente 250 gr
     Uova 2 medie e 1 tuorlo a temperatura ambiente

    Versate in una ciotola il burro ammorbidito con lo zucchero a velo  e montate con  lo sbattitore elettrico.  Grattugiate la scorza di 1 limone biologico
    Quando sarà diventato spumoso e omogeneo cominciate ad aggiungere le uova e il tuorlo a temperatura ambiente, una alla volta, Unite il sale e la farina setacciata con una spatola.
    Trasferite il composto omogeneo in una sac-à-poche con bocchetta a stella
    Foderate una teglia con carta da forno e date le forma desiderata. 
    Decorate i biscotti con frutta secca.
    Lasciateli riposare  i biscotti in frigo per un’ora e poi fateli cuocere in forno statico preriscaldato a 180° per circa 10-15 minuti


    Alessandra............Bon Appétit !!!

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