Quantcast
Channel: Cuoca... a Tempo Perso
Viewing all 246 articles
Browse latest View live

Nerino Alcolico...

$
0
0
« Ne'l'eden mistico
nel fiero bosco
ne'l'onda indomita
nel ciel più fosco
Dai climi torridi
insino al polo
con questo nettare
sol mi consolo. »
 (Ugo Borghetti - Ancona)

L'ultimo entrato a casa Ruggeri e gia subito finito.
Ma non e' un problema visto che e' cosi semplice da fare che si puo' rifare in qualsiasi momento.
Stiamo parlando di caffe ma con una bella modifica alcolica.

In assoluto il piu' famoso e'" Caffe Sport Borghetti "  che fu ideato dal bisnonno dell'attuale proprietario, Roberto, del Bar MANFRINI di Torrette di Ancona e si chiamava CAFFE' SPORT. 
Non fu mai registrata alcuna proprietà della ricetta, quindi, sentita la bontà della bevanda, l'anconetano Ugo Borghetti, proprietario di un bar al Borghetto di Ancona (frazione che ora non esiste più perché distrutta dalla grande frana di Ancona nel 1982), in occasione della nascita della linea ferroviaria Pescara-Ancona pensò di copiarla iniziando una produzione a livello più vasto. Inizialmente composto da una miscela di caffè e alcool servita ai viaggiatori della vicina stazione ferroviaria, venne successivamente raffinata la ricetta con una miscela di Coffea arabica e di Coffea robusta. Borghetti iniziò a produrlo a livello industriale e venne distribuito dalla Carpano in tutta Italia. Anche la grafica dell'etichetta con la quale sarebbe stato da allora a tutt'oggi imbottigliato venne disegnata dall'ideatore Borghetti. Nel 1982 il 50% della proprietà del marchio venne acquistato dalla Distillerie fratelli Branca, che lo lanciò a livello internazionale e ne rilevò l'altra metà nel 2002.  Il mio non e'  da meno , ma per semplicita' l'ho chiamato  

Nerino Alcolico

Caffè espresso della Moka 500 ml
Grappa  di Pigato 300 ml
Cognac  100 ml
Zucchero qb

Ho fatto il caffè classico con la macchinetta alternando caffè forte con caffè piu' leggero, ma visto che a me piace forte ho usato solo quello.
Poi ho messo lo zucchero qb nel senso che l'ho fatto dolce e poi  subito tutto l'alcool .
Ecco allora puo' sembrare tanto ma non lo e' !
Pronta tutta la miscela l'ho messa in un pentolino e l'ho fatto bollire per circa 5/7 minuti.
Inevitabilemente ci sarà una leggera riduzione del liquido ma non importa. A questo punto ho assaggiato si nuovo ed ho verificato se a gusto mio la dolcezza era giusta.
Tenete presente che dovra' freddarsi e solo dopo da freddo potete metterlo nel frigo.
Lasciatelo ( se ci riuscite ) riposare per 1 mese....Ahahahhaha rido perche' non ci si riesce facilmente.
Ricordate comunque che la gradazione alcolica la date voi .. a me piace cosi..
Ho usato la grappa perché la trovo adatta a questo liquore senza renderlo eccessivamente alcolico,
La grappa è di colore bianco; il profumo è intenso e delicato con sentori di fieno e di oli essenziali; il sapore è secco, vivace e persistente.
Il cognac con il suo colore ambrato rilascia un leggerissimo sapore di caramello ( il suo colore e' dovuto anche a quello) ed alza la  gradazione alcolica  del distillato.
Perfetto per un bel pomeriggio con le amiche a fare due chiacchiere, anzi ve lo consiglio cosi vedrete che le parole scorreranno molto puu' velocemente e se proprio non volete perdervi nulla ve lo suggerisco anche nel Tiramisu' ALCOLICOOOOO... Oh YESSSSSSSSSSSSSS !!!!
 

Alessandra.................. Bon Appétit !!!

Il tempo delle Mele........ Strudel !!!

$
0
0



E' giunta  l'ora. siamo a settembre oramai gia dalla fine di agosto e  sino a mese mese di ottobre vi sara' la raccolta del mele.
Un frutto eccezionale e ricco di richiami storico e religiosi: passiamo dal peccato originale al simbolo di NYC, al famoso Gulglielo Tell per proseguire verso la forza di gravità di Isaac Newton e la famosissima mela avvelenata di Biancaneve.
Insomma tante storie, legende e aneddoti legati intorno ad una frutto che in se contiene semplicemente un potere antiossidante (ORAC) con un indice di valore 4275[ poiché contiene vitamine importanti come provitamina A, vitamine B1, B2, B6, E e C, niacina e acido folico, insieme a flavonoidi e carotenoidi, dall'effetto antiossidante.
Insomma con la sua forma tonda riesce a darci tanto gusto anche perchè sono previste ben 90 tipi di mele di tutte le provenienze.
Certo e' che la mela e' molto usata in cucina famosissima  molto dal salato al dolce : c'e'' la Tarte Tatin ma abbiamo veramente mille e piu' utilizzi come anche questo classico della cucina Italiana.

Strudel di Mele

 
 Pasta per Strudel

300 gr di farina
40 gr olio evo
1 cucchiaino di zucchero a velo
1 uovo
1 pizzico di sale
150 gr di acqua tiepida
1 cucchiaino di aceto

burro fuso per stendere

Mettete sul piano di lavoro  la farina a fontana ed al centro inserite lo zucchero , l'uovo, il sale, l'aceto e l'olio. Lavorate l'impasto  un poco cosi da ottenere un impasto omogeneo ed elastico che farete riposare per circa 30 minuti  sotto una bastardella riscaldata.

E mentre l'impasto riposa occupiamoci delRipieno con :

5 Mele renette o golden
Amaretti
80 gr di uvetta ammorbidita nel ron
80 gr di Pinoli
100 gr di zucchero
Cannella QB
Scorza di limone grattugiata
Zucchero a velo
Mentre l’impasto riposa, mettete a bagno l’uvetta con il ron. 
Sbucciate e affettate le mele in maniera non troppo sottili; mettetele  in una ciotola e aggiungere lo zucchero, 2 cucchiai di rum , succo di limone , mescolare e lasciare riposare.
Dopo 20 minuti strizzate l'uvetta e a  questo punto avete tutto pronto ed e'  quindi solo il momento di assemblare.

Cominciamo con lo stendere la pasta strudel sopra una tovaglia infarinata in maniera sottile.
Spennellate la foglia con il burro fuso
Spargerci sopra prima gli amaretti triturati poi le mele senza liquido, zucchero, cannella, scorza del limone grattugiato e uvetta.
Lasciate un bordo vuoto tutto intorno.
Arrotolate lo strudel  sollevandolo la pasta con il telo senza toccarla con le mani.
Chiudere bene le estremità e spennettate il tutto con burro fuso prima di informare a 180° per 45 minuti.

IO personalmente ho preferito avvolgere il rotolo nel verso della lunghezza quindi e' rimasto molto piu semplice arrotolarlo perchè ha fatto solo 1 piega...

Servire tiepido o freddo ma sempre con una bella spolverata  di zucchero a velo.

Alessandra..............Bon Appétit !!!

Spaghetti con alici e sua colatura

$
0
0
Due spaghetti veloci veloci ma gustosissimi non si negano a nessuno neppure al peggior nemico, detto questo oggi mi sento proprio di consigliarvi un qualcosa che forse conoscete: se cio' fosse me ne scuso, ma se non fosse cosi chi puo' darvi torto c'e' cosi tanta roba nel mondo da cucinare e da mangiare che a volte occorre fare delle scelte, proprio come e' capitato a me l'altra sera che non sapevo assolutamente cosa mangiare e dopo un due giorni di cucina Toscana e due giorni di cucina Umbra ( della serie io non mi faccio "mangiare ops mancare  nulla)  mi sono coccolata con una cosa tutta Italiana.
E direi proprio di si tutta Italiana visto che la base di questo piatto e' l'alice che la troviamo in varie ricette territoriali Italiane dal Nord al Sud, dall'Est all'Ovest.
Fresche, sotto sale , sotto'olio come meglio le preferite o le fatte e/o le mangiate: in questo caso visto che erano le otto di sera  e alle otto e 3 minuti ho messo su l'acqua per la pasta sono partita dalle alici sotto'olio.

Spaghetti con Alici e sua Colatura

Spaghetti 100 gr
5 alici sotto olio
1 spicchio di aglio
Peperoncino di cayenna
Colatura di Alici
Prezzemolo
Pepe


Ultimamante ho una grane voglia di pasta e avevo a disposizone degli ottimi spaghetti Cocco
 che vi consiglio vivamente di acquistare e gustare, ma sto divagando.... dicevo a prova di chef alle prime armi ed in tempo record mentre aspettavo che la pentola con l'acqua bollisse ho pulito uno spicchio di aglio che poi ho tagliato a pezzi e  messo in padella con un filo olio evo e 3 alici sott'olio.

Ho buttato gli spaghetti nell'acqua appena salata ed ho acceso sotto la padella a fuoco basso: cosi mentre si cuoceva la pasta ho fatto lentamente sciogliere le alici e appena colorire l'aglio.

A cottura spaghetti belli al dente li ho scolati e tuffati nella padella fatti saltare ed aggiunto un filo di colatura di alici e del peperoncino di cayenna tagliato a rondelle.

Ho impiantato gli spaghetti nel  piatto e sopra ho messo ancora peperoncino, macinata di pepe, prezzemolo tagliato grossolanamente e pezzetti di alici sott'olio.
 


Spaghetti semplicemente divini, semplici ma appetitosi,  sfiziosi e piccantini al punto giusto: che altro dire un piatto economico e  che puo' essere fatto da tutti.
Lo consiglio in caso di arrivo improvvisi di amici  o per chi e' poco pratico per fare colpo su una gentil donzella.

Consigli e variazioni della Cuoca a Tempo Perso

Per chi ama i sapore esotici consiglio di aggiungere del ginger tritato finemente: dara' una nota fresca  di agrume  e pungente al piatto .

Alessandra.............Bon Appétit !!!

Mississippi Mud Pie per Fede !!!

$
0
0
Mississippi Torta di fango è una torta a base di cioccolato che  probabile ha avuto origine nello stato del Mississippi. 
La torta prevedere una crosta friabile di cioccolato che avvolge altri strati cioccolato morbido ed e' servita con del gelato o panna.
La Mississippi "torta di fango"è originariamente associata alla cucina del sud degli Stati Uniti :il piatto ha guadagnato una discreta reputazione internazionale , grazie in gran parte alla enorme quantità di cioccolato che contiene ogni porzione. 

Il nome " Torta di fango del Mississippi " deriva dal composto denso che ricorda le rive del fiume Mississippi Si ritiene che questo piatto sia stato creato da casalinghe subito dopo la seconda guerra mondiale perché è composta da ingredienti semplici che si potevano trovare in qualsiasi supermercato e non ha bisogno di alcun attrezzo speciale prepararlo. Il suo primo riferimento sembrerebbe un articolo del  1975. 
E meno male che se ne scrive e se ne parla e la foto sopra rende un minimo l'idea di quello che e' la torta senza la decorazione finale.
HO avuto il piacere di mangiarla e di prepararla per il compleanno di mio nipote che faceva 13 anni e visto che  non volevo preparare  una classica torta di cioccolato avevo piu' voglia di fare qualcosa di sfizioso, cosi  ho chiesto in giro suggerimenti e l'amicaMariella (lei si  che di dolci se ne intende) mi ha indirizzato verso questa  torta ed io  ho sposato la "causa Mississippi".
Dico la "causa "perche' e'  lunga nei tempi di preparazione  ma perfetta per un compleanno per ragazzi vistoche'  3 strati di cioccolata con panna  se la sognano .
Comunque anche se ha tempi lunghi  basta solo organizzarsi : io mi sono svegliata la mattina di venerdi ho fatto la spesa, poi ho fatto la crosta, poi ho lavorato, passato a trovare mamma insomma ho fatto le mie cose. Poi la sera ho fatta la prima farcia interna che si e' freddata durante la notte.
La mattina di sabato ho fatto il  budino ho freddato il tutto , fatto quindi terzo strato e poi portato alla festa.
Tempo impiegato mah.. 2 ore in totale per la preparazione degli strati ma tempi lunghi per freddare ogni volta  gli strati  prima di passare allo step successivo..
La ricetta l'ho presa e  direttamente dal blog di Giulia che vive negli States e cosi ve la copio sotto.


Per la crosta di biscotti
  • 450 gr di biscotti tipo Ringo al cioccolato
  • 75 gr di burro sciolto
Per il dolce al cioccolato
  • 65 gr di burro
  • 175 gr di cioccolato fondente di buona qualita’ (meglio 60%-70% di cacao)
  • 10 gr di caffe’ istantaneo in polvere
  • 50 gr di caffe’ espresso forte, a temperatura ambiente
  • un pizzico di sale
  • una fialetta di odore di vaniglia
  • 6 uova a temperatura ambiente (separate i tuorli dalle chiare)
  • 200 gr di zucchero
Per il budino al cioccolato
  • 170 gr di zucchero
  • 60 gr di cacao scuro in polvere – non dolce
  • 35 gr di amido di mais
  • un pizzico di sale
  • 4 tuorli
  • 610 gr di latte
  • 50 gr di burro
  • una fialetta di odore di vaniglia
  • 90 gr di cioccolato fondente di buona qualita’
Per la copertura alla panna
    • 2 cucchiai di zucchero
    • 300 gr di panna da montare
Procediamo:
Accendete il forno a 150°C. Imburrate una tortiera e coprite il fondo e i lati con la carta da forno. La ricetta specificava una tortiera di ca. 23 cm, io ho usato quella di ca. 25 cm e ha funzionato bene comunque.
 
Per la crosta di biscotti:tritate finemente i biscotti nel frullatore, aggiungete il burro fuso fino ad ottenere un composto omogeneo. Versatelo nella tortiera e premete uniformemente sul fondo e sui lati con un cucchiaio. Lasciate la crosta in frigo per 10 minuti, poi mettetela in forno e cuocete per 10 minuti fino a che non risulti secca al tatto. Lasciate raffreddare.
 
Aumentate la temperatura del forno a 175°C.
 
Per il dolce al cioccolato: mettete il burro e il cioccolato in una ciotola e scioglieteli a bagnomaria tenendoli sopra l’acqua che bolle, ma facendo in modo che la ciotola non tocchi l’acqua. Metteteli da una parte. Mescolate il sale, il caffe’ in polvere, il caffe’ e l’odore di vaniglia. Mettete anch’essi da una parte.
 
In una ciotola capiente, con la frusta elettrica montate i tuorli con meta’ dello zucchero, ci vorranno circa 5 minuti. Diventeranno piu’ chiari e aumenteranno di volume. Aggiungete la cioccolata sciolta, mescolate, poi aggiungete il miscuglio di caffe’ e amalgamante a velocita’ bassa per 5 minuti.
 
Montate le chiare in un recipiente separato e aggiungete lo zucchero rimanente. Mescolate i due composti versando poco a poco il primo nel secondo. Amalgamate quanto necessario con un cucchiaio. Versate subito nella tortiera, sopra la crosta della torta.
 
Cuocete in forno per una quarantina di minuti. Il dolce si sgonfiera’ al centro mentre si raffredda. Quando ha raggiunto temperatura ambiente copritelo e mettetelo in frigo per almeno tre ore.
 
Per il budino al cioccolato: in una pentola mescolate lo zucchero, il cacao, il sale e l’amido di mais. Aggiungete i tuorli ed amalgamate lentamente e, mescolando costantemente con la frusta,  aggiungete il latte. Accendete il fuoco e portate ad ebollizione sempre mescolando. Bollite per 30 secondi poi versate il budino in una ciotola grande ed aggiungete il burro, il cioccolato e l’odore di vaniglia, incorporando tutti gli ingredienti. Coprite con la plastica da cucina in modo che non formi la crosticina mentre raffredda. Lasciatelo raffreddare in frigo per almeno 3 ore, poi spalmatelo sul dolce gia’ pronto.
 
Per la panna: montate la panna per circa un minuto, aggiungete lo zucchero e mescolate bene. Versate sulla torta.
 
E dopo tutto questo lavoro questo e' il risultato... in fette !!
 
 Che altro dire..............Alessandra Bon Appétit !!!

La Carbonara a casa di Ale....l'ultima per un pò !

$
0
0

L'ultima per un po' perchè a forza di cucinare e mangiare qui le cose iniziano a stare strettine  e cosi occorre limitare i grassi.
Si vabbè che sono alta e distribuisco bene il peso ma ora stop !
E cosi da domani si sta a regime e visto che devo pagare pegno per le mie avventure mangiarecce mi son detta " e che succedera' per un piattino di pasta in piu'? Niente quindi Carbonara !"
Le origini di questo piatto sono molto dibattute; incredibile ma addirittura diverse regioni italiane rivendicano la paternità di questo piatto, ma, a questo riguardo, certezze assolute non ve ne sono.
 C'è chi  ritiene che il piatto fu  creato dai venditori di carbone dell'Umbria, altri sostengono invece che all'origine del nome vi siano gli appartenenti alla Carboneria, che avrebbero inventato questo piatto utilizzando ingredienti di facile reperibilità per consumarlo nei loro rifugi segreti e se fosse cosi mica scemi , si trattavano bene i carbonari !!
E sapevate che anche la Sardegna rivendica la paternità?? Piatto inventato a Carbonia, un  paese in provincia di Cagliari, da un cuoco di origini romane che lì si era trasferito.... mah !
Poi abbiamo l'ultima quella che attribuisce l'invenzione della  carbonara a un militare americano che si trovava a Roma durante gli anni della seconda guerra mondiale e che avrebbe creato questo condimento utilizzando due ingredienti classici della cucina anglosassone : le uova e il bacon. 
Qualunque sia l'origine e chiunque l'abbia fatto IO ringrazio e ringrazio ancora  mamma che mi ha insegnato a farla cosi.. GRAZIE MAMMA !!!

La Carbonara a casa di Ale

per 2 Persone

200 gr di Spaghettone Afeltra
150 gr di Pancetta di Michelangelo Masoni
1 uovo intero + 1 tuorlo
Pepe
Pecorino Romano Grattugiato

Anche qui potremmo aprire tremila parentesi su usare guanciale o pancetta?
Allora a Roma si e' sempre usato il guanciale ma devo dire che in questo caso ho usato la pancetta, ma non una qualsiasi .
Ho avuto il piacere di conoscere Michelangelo Masoni che ha una macelleria da paura a Viareggio che vi consiglio di visitare e per altre info cliccateQUI. Dicevo ho conosciuto Michelangelo da Luisanna Messeri e insomma per una serie di ragioni mi sono fatta regalare una pezzo di pancetta di sua produzione.
Cosi visto che avevo questa pancetta ho fatto la scelta di usarla nella carbonara.

Mettete sul fuoco una pentola con abbondante acqua e salare.
Nel frattempo tagliate la pancetta a  dadini , mettetela in una padella , con un filo di olio e cuocete finche' non diventa croccante quindi togliete dal fuoco.
Finito questo sbattete  le uova in una ciotola con  un pizzico di sale.

A questo punto appena saranno cotti al dente gli spaghettoni scolateli e saltateli in padella  e subito  dopo tuffateli   nella ciotola con le uova.
Amalgamate il tutto e vedrete una stupenda cremina.
Impiantate gli spaghetti nel piatto.  una bella spolverata di pepe e pecorino  e servire subito.


Alessandra.......... Bon Appétit !!!

Cipolla Giarratana.... che bontà !!!

$
0
0

 
Da sempre il comune di Giarratana, negli Iblei, è noto per la produzione di cipolle straordinariamente dolci e dalle dimensioni molto grandi. Bulbi dalla forma un poco schiacciata, con tunica di colore bianco brunastro, polpa bianca, sapida, mai pungente, che pesano normalmente circa 500 grammi, ma che possono anche superare i due chilogrammi. L’altopiano ibleo è solcato da vallate anguste, più o meno profonde, incastonate nella bianca roccia calcarea da cui si originano i suoli bruni che, assieme al clima collinare, determinano le condizioni ambientali ideali per la coltivazione di questa cultivar di cipolla. Tradizionalmente la semina viene effettuata a partire dalla fine di ottobre, durante il plenilunio o con luna calante, in semenzaio, e il trapianto ha luogo in febbraio-marzo quando, per ogni metro quadro si dispongono circa 16-20 piantine. La raccolta comincia a partire dalla fine di luglio e continua lungo tutto il mese di agosto. Dopo la raccolta si lasciano asciugare i bulbi in campo per una settimana e successivamente si conservano in luoghi asciutti e ventilati. Protagonista di molte ricette tradizionali della provincia di Ragusa, la cipolla di Giarratana sostiene la sapidità delle focacce “chiuse” - le scacce - ripiene con pomodoro e cipolla, dei contorni a base di cipolla arrostita alla griglia e delle cipolle ripiene con spezie. È molto dolce, per nulla pungente, caratteristica peculiare di questo ortaggio, e quindi è ottima anche cruda, in insalata, o condita semplicemente con olio extravergine di oliva e sale. Date le dimensioni, molto grandi, viene spesso utilizzata come “cucchiaio” per contenere le prelibate fave cottoie dell’altopiano modicano.
Il testo arriva direttamente dal sito di slowfood, ma quello che piu' importa e' la bonta' di queste cipolle.
Ultimamente sto notando che alcuni super mercati si sono attrezzati e si trovano anche i presidi slowfood e cosi qualche giorno fa mi sono trovata di fronte a queste splendide cipolle dal modico peso di 700 gr l'una : insomma una bestia di cipolla ma di una bonta' unica.
Non so che dirvi ho sempre avuto la fissa delle cipolle le adoro e cosi non ho saputo fare a meno di mangiare questa cipolla nel piu' tradizionale dei modi :  al forno.

Cipolla Giarratana al Forno

Cipolla Giarratana
Olio evo
Sale QB
Pepe
Finocchietto selvatico secco
Noce  Moscata
Origano
un pizzico di zucchero
1 peperoncino

Ho pulito la parte esterna della cipolla togliendo le foglie secche ed un primo giro di quelle piu' duro.
Dentro una piccola tortiera tonda foderata di carta forno ho messo la cipolla pulita,  l'ho condita e per ultimo un bel filo di olio.
L'ho coperta con un foglio di alluminio ed ho informato a 180° per 2 ore.
A meta' cottura cioe' dopo un'ora l'ho girata.Servire bella calda  nel piatto.

Sarebbe un contorno ma vista la grandezza della cipolla io l'ho mangiata come piatto unico semplicemente accompagnata da pane bruscato.
 



Alessandra............... Bon Appétit !!!

Halloween da paura: Ultra Fondant au Chocolat con cuore di Cherry

$
0
0
Vi siete messi paura con tutti questi mostri , zucche e fantasmi?
Adoro questa festa anche se non e' per niente nostra.
Mi piace il fatto dei bambini che vanno in giro per le strade , dai noi per i palazzi, tutti vestiti da mostriciattoli a gridare " dolcetto o scherzetto?".
Questa festa che tradizionalmente si festeggia negli Stati Uniti d'America ha oramai trovato spazio anche da noi.
Anzi mi sembra di notare che non si vede l'ora che arrivi  cosi si ha l'opportunita' di festeggiare, ballare mascherati e anche di mangiare qualche dolcetto,.
Ecco questa e' al parte che piu' preferisco vale a dirsi trovare una scusa per mangiare un dolcetto o offrire un buon dolcetto e quindi proprio con questo spirito offro questo dolcetto alle streghe e fantasmi.


Tutto nasce dal fatto che avevo acquistato questi stampini di muffin con le immagini di halloween e cosi visto che avevo voglia di riempirli ho deciso di fare una cosa mostrusamente buona  quindi...

 Ultra Fondant au Chocolat con cuore di Cherry


300g cioccolato fondente al 70%, 
5 uova, 
150g burro,
150g zucchero
 pizzico di sale

Preriscaldare il forno a 180 °.
Fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria.Nel frattempo, montare gli albumi con un pizzico di sale e meta' dello zucchero sino ad arrivare ad una massa brillante ed elastica. 
Aggiungere il burro al cioccolato fuso e mescolare bene, togliere dal bagnomaria e terminare aggiungendo i tuorli d'uovo montati con il restante dello zucchero.
Incorporare poi   delicatamente gli albumi in  3 volte mescolando sempre dal basso verso l'alto.
Distribuire il composto nelle formine ed al centro metterci le ciliege alcoliche .
Cuocere per circa 15 minuti. 
Se riuscite aspettate qualche ora a temperatura ambiente prima di servire..
Il dolce tendera' prima ad alzarsi e poi  si abbassera' provocando la rottura sopra della crosticina

Vi garantisco una goduria... mostruosa !!!

Alessandra..............Bon Appétit !!!

Crema Tana : una bella ricetta semplice e liberamente presa in prestito da Luisanna Messeri

$
0
0
Ho avuto il piacere di inciampare prepotentemente in questa semplice crema proprio qualche giorno fa in occasione di una cena a Roma .
Dopo una lunga giornata di lavoro in cucina a preparare lasagnette croccanti con crema di parmigiano, pappe al pomodoro, pinzimonio,bulgur, fegatini, brandade di baccala e patate e tante altre cose ad un certo punto devi anche preparare un dolce e cosi si fa la fondant au chocolat e poi si fa questa.
Una crema fresca di limone e frutta che a parte il fatto che si fa in un battibaleno ma soprattutto non ha tutte queste calorie.
Non la conoscevo o meglio non la conoscevo cosi e la cosa mi ha semplicemente affascinato: una crema che da oggi entrera' prepotentemente tra le mie preferite .
Parto da qui e la propongo con la frutta, ma da domani si puo' fare con tanto altro: dentro una crostata ed in alte termila idee.
Della serie che non occorre postare ricette elaboratissime a volte basta anche la semplicita' un po' come diceva Coco Chanel:  " Less is More !| "
Lei parlava di accessori prima di uscire noi abbiamo mentre qui in pratics si toglie il burro e quindi ...

Crema Tana di Luisanna Messeri

60 g di maizena
1 lt d'acqua fredda
4 limoni non trattati
400 g di zucchero
4 uova
Frutta a piacere e di stagione
2 kiwi
4 banane
1 grappolo d'uva
Frutti di boschi

Versare in una casseruola la maizena con l'acqua fredda a filo e scioglierla mescolando con un cucchiaio.
Lavare bene i limoni, asciugarli e grattare all'interno della casseruola la buccia dei limoni facendo attenzione a prelevare solo la parte gialla poi tagliarli a metà e spremerli quindi versare il succo facendolo passare attraverso un colino. A questo punto aggiungere lo zucchero e le uova, mescolare e mettere la casseruola sul fuoco basso, mescolare fino a quando prende il bollore, poi spegnere il fuoco e lasciarla intiepidire .
Coprite la crema con della pellicola trasparente in maniera da non far formare la sgradevole pellicina solida alla crema.
Pulite e tagliate la frutta mettendola in una contenitore capiente.
Quando la crema è fredda versarla sulla frutta e decorare la superficie con altra frutta a piacere in maniera decorativa. Metterla in frigorifero un paio d'ore prima di servirla.
 
Zucchero a velo per decorare e via..  Perfetta da servire anche in bicchieri e quindi perfetta per i buffet.

Alessandra..........Bon Appétit !!!

Primi Freddi : Riso e Indivia

$
0
0

Ci Siamo.!!!
Abbiamo aspettato tanto ma alla fine e' arrivata anche la tramontana ed i primi freddi.
Eh si siamo a Novembre ma sembrava fino a ieri che l'autunno avesse deciso quest'anno di non farsi vedere.
Stava facendo il prezioso ed invece puntale come un'orologio svizzero dopo aver passato giorni di pioggia alternata a giorni di caldo quasi estivo, e' arrivato portandosi dietro una bella tramontana che qui su Roma e' sempre molto gradita.
Da sempre come arriva la tramontana a Roma è automatico che scatta la minestra o zuppa: eh direi che ci sta perche' la tramontana la conoscete e' quel vento gelido che, almeno a me, entra nelle ossa e fa abbassare di colpo la temperatura.
In piu' sarà perché casa e' fredda e gli infissi sono originali in legno insomma spifferi da tutte le parti e cosi per riscaldarti non puoi fare altro che iniziare a fare minestre.
Cosi l'altro giorno sono scesa al volo dal mio spacciatore di fiducia di verdura che per mia fortuna e' proprio sotto casa ed  ho preso una bella pianta di indivia.
Adoro questa verdura, mi ricorda tanto mia nonna Chiarina , la quale quando ero piccola la faceva in minestra a me e mia sorella.
Una minestra che ha origine molto vecchie tant'e che viene citata anche dal Belli, ma sinceramente io non devo andare molto lontana visto che la mia bisnonna  ha insegnato a mia nonna Chiarina a farla cosi, mia nonna a mia madre, mia madre a me ...
Quindi se faccio due conti veloci e visto che la nonna non c'e' piu' andiamo ad una ricetta semplice e gustosa di oltre 100 anni, una ricetta Romana ma anche un poco Viterbese visto le origini dei Bisnonni.
Questa e' la ricetta di Nonna, grande cuoca che con poco  era in grado di fare cose veramente sublimi.
Ricordo spesso che quando capitavo da lei all'improvviso mi diceva sempre : " Alesandra ( rigorosamente con 1 s ) ci facciamo un ovetto di pasta?"
Stava a significare: " ho le uova fresche che mi ha dato tua zia Luigia  ci facciamo le fettuccine ?"
E cosi accadeva che in men che non si dica si facevano dei pranzetti da paura..
Ed ora dopo questa  ventata di ricordi vado alla ricetta cosi come la darebbe e cucinerebbe lei.

Riso e Indivia
La ricetta di Nonna Chiarina

Indivia o Insalata riccia
Riso 
Aglio
Olio
Passata di pomodoro

Pulisci l'indivia sciacquala bene perche' potrebbe avere delle lumachine.
Tagliala a pezzetti piccoli con il coltello.
Nel frattempo in una casseruola fai andare un poco di olio con 2 spicchi di aglio ed 1 cucchiaio di passata di pomodoro.
Quando si sono insaporiti allunga con 2 bicchieri di acqua calda ed aggiungi l'indivia a pezzetti e falla cuocere.
Quando e' pronta salata e poi aggiungi 3/4 pugnetti di riso quello con il chicco piccolo avrebbe detto ( io ho usato il vianone nano) e fallo cuocere.
Se ti piace più brodosa aggiungi un poco di acqua e se e' un poco insipida aggiungi un pezzettino di dado.




Note e miglioramenti
Oggi si puo' modificare e migliorare aggiungendo al posto dell'acqua un buon brodo vegetale e non mettendo il dado.
Io in questo caso non avevo la passata di pomodoro ed ho aggiunto un semplice cucchiaino di concentrato di pomodoro.
So gia' che nonna non ci rimarebbe male .

Alessandra.... Bon Appétit !!!

Mousse au Chocolat con il mio olio novello

$
0
0
Ed eccoci oggi un po' ad addolcirci la vita.
In questo periodo ci dobbiamo consolare specie dopo giorni di lavoro a raccogliere olive, a faticare sotto la pioggia.insomma della serie trovare sempre le scuse per magiare cose buone.
E cosi domenica scorsa e' passata a trovarmi un'amica che si e' fermata  a pranzo e visto che non avevo un dolce mentre si preparava il pranzo  e facendo due chiacchiere, insomma i soliti bla bla su uomini e spettegulesss ,  in soli 20 minuti abbiamo fatto il dolce che poi ci siamo mangiate nel pomeriggio.
La cosa divertente e' stata vedere quest'amica che proprio non e' un fulmine in cucina, preparare questa mousse con tutti passaggi.
Ha tagliato, fuso, iglobato insomma ha fatto tutto senza accorgersi che in realtà ha fatto tutto lei io ho fatto solo in maniera che fosse tutto piu' semplice.
Quindi se c'e' riuscita Patrizia potete farlo tutti nessuna scusante.

Mousse au Chocolat

Per 4 persone
 
150g cioccolato fondente al 80%, 
3 uova, 
60g zucchero
pizzico di sale
50 ml di latte di soia
Pinoli
 
Iniziate nello far sciogliere il cioccolato a bagnomaria. 
Ricordo sempre che per bagnomaria appunto si deve fare in maniera che la bastardella messa sopra la pentola con l'acqua che bolle non tocchi mai l'acqua,quindi il cioccolato si sciogliera' con il solo vapore.
Una sciocchezza ma e' meglio ricordarlo.
Mentre il cioccolato si  scioglie, montare gli albumi con un pizzico di sale, personalmente ho messo un pizzico di sale abbondante.
In un'altra ciotola montate i tuorli con zucchero sino a renderli belli spumosi.
Quando il cioccolato e fuso fatelo leggermente freddare e poi aggiungete a filo i tuorli montati e continuate a mescolare con una frusta.
Piano  piano il composto tendera' a solidificarsi , ma appena inizia versate lentamente il latte di soia .
Assorbiti i tuorli e  il latte di soia aggiungere le chiare montate con un leccapentola  dal basso verso l'alto per non far smontare  gli albumi.
Mettete il composto spumoso dentro una ciotola e fate freddare in frigo per 3/4 ore.
Se volete accellerare i tempi ponete la cioctola nel freezer per 30 minuti
Tiratela fuori dal frigo e cospargete sopra  pinoli tostati in padella.
 
 
Potete servirla dentro la grande ciotola, molto informale per un pranzo con amici o persone intime oppure fate delle quenelles e sopra sempre i pinoli.

Note e suggerimenti

Quando la servite aggiungete un filo di olio novello : l'olio esaltera' nella mousse la parte cioccolatosa, smorzera' il dolce e tirerà fuori anche quella parte salata data semplicemente dal quel pizzico di sale.

Alessandra.............Bon Appétit !!!

Il Pranzo delle Feste

$
0
0

Per chi e' sempre indeciso su cosa preparare o semplicemente per chi si vuole avventurare per la prima volta nel ricevere parenti ed amici per un pranzo durante le Feste di Natale  arrivano piccoli suggerimenti, ricette e condivisione di lavoro su come arrivare preparati all'appuntamento.


Per questo vi do' appuntamento  
Al Club delle Cuoche
Con Luisanna e  Me
 Domenica 15 dicembre, dalle 10,30 alle 14,30

Spuma di fegatini
Tortellini in brodo
Galantina con salse
Insalata russa
Panettone ripieno

Bollicine, caffè e ammazzacaffè...


Costo del corso e del pranzo 75 euro 
 Posti limitati
Prenotazioni al 331 3852619

Club delle cuoche
Scuola di Cucina
Via dei Romagnosi 20
00196 Roma


Vi Aspetto...... Alessandra Bon Appétit !!!

Mercatino di Natale della Bottega di Ely

$
0
0
E' arrivato Natale e se ancora non sapete cosa regalare e se siete di Roma vi consiglio di fare un salto ad un mercatino anzi il primo mercatino a cui partecipa Ely mia sorella.
IO saro' presente a dare una mano  e quindi vi aspettiamo   

Domenica prossima 1 dicembre dalle ore 10.00 
 al 
Christmas Village di Sole e Luna - Mercatino dell’Arte e dell’Ingegno
in 
Via Ardeatina, 834, 00178 Roma
e qui alcune foto per un'anteprima dei prodotti in ceramiche e fettuccia....














Vi aspetto..........................................  Alessandra

Maccheroni Martelli con Broccolo Romano

$
0
0
Conoscete la pasta Martelli??
La  pasta artigianaleMartelli, gli "Spaghetti", le "Penne classiche®", gli "Spaghettini" e i "Maccheroni di Toscana®"è ottenuta impastando lentamente le migliori semole di grano duro con acqua fredda, mediante la trafilatura in bronzo, che la rende ruvida e, successivamente essiccata a "bassa temperatura tradizionale", 33-36° C. per circa 50 ore.
Il risultato è una pasta gustosa e di buona porosità che permette di assorbire bene i condimenti.
Ho conosciuto questo pastificio circa 2 anni fa ed in particolare i maccheroni  mi sono piaciuti cosi tanto che durante questo periodo ho continuato a comprare sempre e solo questo formato ignorando gli altri.
significa che avro' una anzi tamte altre buone occasioni per provarle.
Cosi proprio l'altro giorno ho fatto un piattino classico della cucina romana, utilizzando maccheroni ma anche il broccolo romano.
Il broccolo romanesco, è un ortaggio che fa parte della famiglia dei cavoli caratterizzato da una forma molto particolare a piramide composto da cimette di forma molto carina nella loro perfetta regolarità. Ha un colore verde chiaro brillante e  molto bello da vedersi
Il broccolo romano  ha un  sapore dolce e delicato e si mangia  parte dello stelo e le infiorescenze.
Molto famosa a Roma e' la minestra Broccolo e Arzilla, ma in questo caso io ho la mia versione per la pasta asciutta.
Alla minestra ci pensiamo un'altra volta mentre ora vi propongo una piatto veloce ma molto gustoso da fare e soprattutto da mangiare.

Maccheroni con Broccolo Romano
per 2 persone

150 gr Maccheroni Martelli
400 gr Broccolo Romano
Olio Evo
Sale
Pepe
Peperoncino
Aglio 
Pecorino Romano Brunelli
2 acciughe


Partite con  il tagliare per bene il broccolo con lo spilucchino tagliando  le singole cimette e facendole tutte della stessa dimensione. Lavatelo abbandantemente con acqua e poi fatele cuocere in acqua bollente e salata per circa 6 minuti.

Quando sono cotte buttatele in padella dove avrete messo lo spicchio di aglio in camicia con le due acciughe.
Fatele cuocere lentamente e se vi risultano dure aggiungete un paio di mestoli di acqua nel quale state facendo cuocere la vostra pasta.
Con uno schiacciapatate schiacciate grossolanamente alcune cimette del broccolo ma non tutte.
Nel frattempo cuocete la pasta e quando sara' cotta ma al dente scolatela e ripassatela in padella con i broccoli.
Se dovesse essere  necessario tenete da parte  un paio di mestoli di acqua di cottura che aggiungerete a bisogno.
Spegnete il fuoco sotto la padella e aggiungete il pecorino grattugiato. saltate velocemnte .
Impiantate e via sopra  pepe nero macinato e peperoncino in quantita' a piacere.



Alessandra..............Bon Appétit !!!

Arance Condite....... che goduria!

$
0
0


Piu' che una ricetta io la chiamo una delizia o una sciccheria perfetta per 3000 occasioni.
Si passa dal piu' semplice e ruspante al piu' raffinato tutto sta a come le farete.
Non si puo' chiamare ricetta perché giustamente cosa vi dovrei dire ? Credo sia già chiaro come e' fatto il tutto.
La cosa importante sono gli ingredienti: se prendete  quelli giusti di stagione il gioco e' fatto in poche piccole mosse.

ARANCE CONDITE
Il piatto da sempre fatto a casa mia, ma so anche in regioni come la Sicilia.
Spesso e' volentieri quando a casa mia c'era poco o magari non si aveva voglia del solito contorno mamma o nonna preparavano due arance condite: il tempo di pulirle dalla buccia spaccarli e metterli nel piatto  in men che non si dica usciva sempre fuori un piatto gustosissimo da mangiare con pane bello croccante.
Le variazioni e varianti sul tema sono infinite a partire dalle olive , alla cipolla, con o senza il finocchio, alla pelatura dell'arancio.
Certo e' che il piatto e' veramente un tripudio di sapori.
In ogni caso come nel mio,  l'operazione e' partita dal pulire in maniera semplice l'arancio, al tagliarlo a rondelle, e sulla scia delle rondelle ho anche tagliato la cipolla rossa e le olive in questo caso taggiasche,
Molti usano le olive nere al posto delle taggiasche. mentre nel  viterbese usano anche il finocchietto selvatico che decisamente gli uno sprint in piu'.
Poi le potete mettere dentro una ciotolina come il mio caso oppure su un piattino e magari metterci solo la barbetta del finocchio... Uffa altra variante.
Insomma fatele come vi pare ma non esitate a metterci un buon olio evo novello  perfetto in questa stagione.



Una tra le variazioni decisamente piu' belle e' quella del colore delle arance: usate sia quelle color arancio che quelle color rosse dette anche "sanguinella ".

Alessandra..................Bon Appétit !!

Riso e ceci e una bella passeggiata in centro.

$
0
0
Visto il periodo non possiamo fare  a  meno di scendere al centro come gli zampognari, anche se in realta' ero andata al centro per altre ragioni , visto che oggi e'  stata Terra Madre Day di  Slow Food e cosi sono andata a salutare amici e produttori SlowFood.
E visto che praticamente non ho mangiato nulla per pranzo , a cena ho voluto dedicarmi una bella minestra che con questo freddo non stanca mai.
In questo caso un classico per me ma di una semplicita' nel farlo che lo consiglio a tutti.
In genere a casa mia le minestre  e zuppe sono sempre un piatto onnipresente in tavola e devo dire meno male,.
Una grande alternanza di legumi a volte con pasta a volte con riso e cosi quest'oggi anzi stasera si va di ceci : e visto che facendo delle analisi ho scoperto che ho un leggero colesterolo ( della serie non facciamoci mancare nulla)  le proprietà del cece sono infinite tra cui anche quella di non contenere colesterolo.
Inoltre forse non tutti sanno che i ceci per una diceria popolare sono qualcosa di scomodo: da qui nasce la famosa frase " in ginocchio sui ceci" ed infatti svariati decenni fa i maestri elementari erano soliti punire gli alunni piu' indisciplinati mettendoli in ginocchio sui ceci.

Riso e Ceci


Ceci
Riso Baldo
Aglio
sale e olio evo
 
Non daro' nessun quantitativo anche perche'  sarebbe un insulto a voi vista la semplicita'
Partite con ammollare i ceci la notte prima e poi il giorno successivo cuocerli in abbondante acqua con un pizzico di sale.
Quando cotti mettete una bella tazza di ceci in una casseruola con olio e uno spicchio d'aglio.
Fateli insaporire per qualche minuto aggiungete anche del rosmarino e poi allungate con acqua di cottura o se preferite aggiungete del brodo vegetale.
Fate cuocere per 10 minuti e poi con un pimer ad immersione frullate la metà dei ceci in maniera da ottenere
un composto appena cremoso con i ceci interi .
Aggiustate di sale ed a questo punto buttate il riso.
Le solite proporzioni 2 pugnetti a persona, ma poi dipende se la volete piu' o meno brodosa.
Cuocete il riso e se si addensa troppo i soliti mestoli di acqua di cottura dei ceci o brodo vegetale.
Lasciare riposare la minestra qualche minuto prima di servire e quindi mi raccomando non scuocetelo.
Mettere nel piatto con un filo di olio evo e una macinata di pepe nero.
 
 
 
I ceci sono legumi antichi, gia noti ai tempi degli antichi egizi, dove rano considerati cibi per poveri e infatti solo dagli schivi consumati. Gli antichi romani li appezzavano molto, soprattutto fritti in olio di oliva, pratica rimasta anche ai giorni nostri, soprattutto in alcune zone del meridione e che tra poco proveremo ma questo e' un'altro post.

 Alessandra...........Bon Appétit !!

Il mio Menu' di Natale 2013

$
0
0
E' appena passato da poco piu' di 36 ore il Natale e tra poche ore partiro' per la mia Giordania.
Ma non partiro' prima di trasmettere il mio menu'.
Quest'anno come tutti gli altri anni si e' festeggiato da me la vigilia quindi pesce e come tutti gli anni non riesco mai a fare una foto perché non c''e tempo e mi tocca fare sempre tutto da sola.
Quindi tutto pronto quando arrivano miei ospiti.
Anche vero' che fino al giorno prima non avevo ancora deciso cosa preparare, non riuscivo a scegliere il pesce sino a quando  non sono stata ispirata da mio nipote e insomma alla fine è uscito questo menu'

                                                                           ***
Salmone con burro all'aneto su pane sciocco croccante

Brandade di baccalà

Candele con sugo di scorfano, gallinella e trigliette

Pezzonia in crosta di patate viola, Flan di Topinanbur e Frittini

Pere al vino speziato su crema di mascarpone
Dolci della tradizione
                                                                              ***
E' vero che Natale e' passato ma queste due ricette vanno bene anche per i prossimi giorni

Brandade di baccala'

Stiamo parlando forse del piatto piu' buono che si possa mangiare in una vita intera.

Filetto di baccala ammollato circa 400 gr 
160 gr di patate
400 ml di latte
1 scalogno
sale e olio qb

In un pentolino mettete olio e lo scalogno tagliato a filangé fate imbiondire per 1 minuto poi aggiungere il baccala' tagliato a pezzi e la patata tagliata sottilmente.
Coprire a filo con il latte e fate cuocere sino a quando non si sfalderanno il baccalà e le patate.
A questo punto montate la crema con la frusta ed a filo mette l'olio evo e aggiustare di sale

Deliziosa da spalmare su pane croccante.



e per chiudere unna frutta decisamente dolce


Pere Speziate al Vino


6 pere kaiser sode e leggermente mature
1Bottiglia di vino rosso  io ho usato un Montepulciano
2 chiodi di garofano
1 stecca di cannella
300 g di zucchero di canna
1 Arancia buccia e succo

Prendete una pentola con dei bordi alti e versateci il vino rosso, lo zucchero, i chiodi di garofano, la cannella e la buccia dell'arancio con  il suo succo.
Fate cuocere a fuoco moderato per circa 10 minuti.
Aggiungete le pere pulite con il pelapatate, mettetele in  piedi dentro la pentola e fate cuocere per circa 30 minuti.
Togliete le pere dalla pentola a fine cottura e lasciate continuare a cuocere il vino finché si rapprende creando quasi uno sciroppo.

Per la crema di mascarpone montate 250 gr di mascarpone con 1 tuorlo e 3 cucchiai di zucchero semolato e 2 cucchiaini di vino marsala.

Servite le pere in coppette con sotto la crema di mascarpone e lo sciroppo di vino sopra le pere.


Alessandra..............Bon Appétit !!!

Buon Anno 2014 da Petra....

$
0
0
Sono in viaggio ma non potevo  non fare gli auguri quindi 
 Buon Anno e brindate tanto tanto tanto....



La cucina giordana è frutto di svariate influenze. Alcuni piatti sono comuni a tutta l’area mediorientale, altri sono propri di alcune regioni giordane, altri ancora derivano dalle tradizioni culinarie proprie dei tanti popoli insediatisi in terra giordana. Gli elementi principali che la caratterizzano sono l’essenzialità dell’alimentazione beduina, la ricchezza delle vicine regioni mediterranee e gli apporti dovuti ai contatti secolari con le popolazioni vicine.

In molti piatti giordani sono presenti erbe aromatiche come il timo (za’atar), la menta, il coriandolo e il prezzemolo, oltre naturalmente a olio d’oliva, limone, aglio e cipolla. Tra le spezie, prevalgono il cardamomo, il pepe, il cumino, il summaco. Fondamentale anche il tahineh, la pasta di sesamo che costituisce la base di numerose salse da antipasto; la nota aspra di alcuni piatti è frutto dell’aggiunta di succo di melograno (rumman).

I piatti tipicamente giordani non sono molti. Tra tutti, naturalmente, il più conosciuto è il mansaf, considerato il piatto nazionale. Presentato su un ampio piatto da portata, si compone di uno spesso strato di riso, mescolato a spezie e pinoli tostati, deposto su una sottile sfoglia di pane beduino e sovrastato da carne di agnello, cotta in una salsa in cui è stato sciolto un particolare tipo di yogurt secco (jamid). Il mansaf è sempre preparato in occasione delle feste più importanti. Si mangia in gruppo, usando la mano destra, in genere tenendosi in piedi attorno alla tavola su cui è posto il grande piatto di portata. Bisogna avere una discreta abilità per poter prendere la carne e il riso e amalgamarli rapidamente con la punta delle dita formando una specie di polpetta da portare alla bocca senza infilarvi le dita. Gli ospiti inesperti non dovranno sentirsi in imbarazzo: sarà comunque loro offerto un cucchiaio. Nei ristoranti deve essere richiesto su ordinazione, ma talvolta lo si trova già pronto, come nei punti di ristorazione della catena Jabri, presente soprattutto ad Amman.

L’agnello è anche l’ingrediente principale, con melanzane e cavolfiori, del maqlubeh, stufato e accompagnato anch’esso con riso.

Il pollo è comune quanto l’agnello, e si mangia grigliato o preparato in vario modo. Un ottimo piatto è il musakhan, a base di pollo cotto in una ricca salsa con olio d’oliva, cipolle e grande abbondanza di summaco e poi avvolto in una sfoglia di pane e passato in forno.

Importata dai Paesi vicini, la mulukhiyaè a base di foglie di spinaci cotte in un ricco brodo di pollo; si mangia da sola, come minestra, oppure come salsa per riso e carne (di pollo), condita a piacimento con succo di limone.

Di origine siriana, è haruf mahshi, agnello ripieno di riso speziato, carne macinata e frutta secca.

Un antipasto che può diventare anche piatto principale è il kubbeh: carne di agnello tritata e mista a semola di grano, spezie e pinoli e inserita come ripieno all’interno di un sottile strato fatto dello stesso composto, per poi friggerlo oppure cuocerlo in salsa di yogurt (in qesto caso prende il nome di kubbeh labaniyah, appunto) come piatto principale.

Più semplice da preparare il fattah, carne e verdure cosparse con croccanti pezzettini di pane fritto e yogurt. Ottimo anche il kufta, carne trita cotta al forno con tahine o con pomodoro.

Semplice e popolare è il mujadarra, un piatto vegetariano di antica tradizione preparato con lenticchie e riso e condito con cipolle dorate e croccanti.

Non è abitudine comune chiudere il pasto con il dolce, che viene invece mangiato come spuntino. Tra i più popolari, il knafeh, tipico delle feste popolari e familiari, fatto di formaggio dolce posto su una sfoglia, ricoperto da sottili fili croccanti e cosparso con sciroppo dolce e servito caldo.
Spezie, frutta secca e miele sono invece gli ingredienti base del baklawa, disposti tra sottili strati di pasta. Molto popolare anche il muhallabiyya, budino di latte profumato ai fiori di arancio o all’acqua di rosa.


Alessandra......Bon Appétit !!!

Il mio Viaggio in Giordania ed un buon Caffè Turco al Cardamomo !

$
0
0

















CAFFÈ TURCO AL CARDAMOMO



Si consuma in tutto il Medio Oriente. Si prepara nel cezve, un tipico bricco di rame e ottone con un lungo manico.
Per ottenere un perfetto caffè alla turca è necessario procurarsi del caffè macinato molto fine.
La tradizione prevede di utilizzare un macinino di ottone, così da ottenere una polvere impalpabile come lo zucchero a velo.
Si beve, in piccole e basse tazzine, quando la polvere è completamente depositata.
Infatti dovete aspettare qualche minuto prima di berlo 

Versare la dose d’acqua nel cezve (circa 50 millilitri a tazza),aggiungere zucchero a piacere, a seconda del grado di dolcezza desiderato, e mescolare per farlo sciogliere ,portare a ebollizione, poi togliere il cezve dal fuoco e aggiungere un cucchiaino di caffè a persona più uno e il cardamomo in semi .
Il caffè va poi fatto bollire per due volte consecutive, avendo cura, tra un’ebollizione e l’altra, di togliere il cezve dal fuoco,eliminando la schiuma che si forma e mescolando bene e prima di servire il caffè, aggiungere un cucchiaio di acqua fredda per accelerare il deposito di polvere di caffè sul fondo e versarlo poi in tazza senza filtrarlo.




Alessandra ..... Bon Appétit !!!

I colori di Petra ed un Panino con Falafel

$
0
0
E dopo il bianco e nero mi sembra molto opportuno dare anche risalto ai colori di Petra ed alla sua bellezza e quindi senza idugiare oltre via ad una serie di foto.. e uno stuzzichino delizioso.



















 

 

 




Pane Pita

La Pita è il pane tondo, piatto e morbido tipico della Grecia e di molti altri paesi del Medioriente. La Pita viene impastata con farina, lievito, acqua e olio e fatta lievitare due volte; poi viene cotta in forno spennellata con olio e acqua. 

500 gr di farina (di cui  1/3 integrale)
1 cucchiaino sale
1 cucchiaino zucchero
Lievito 20 gr
300 gr di acqua tiepida
2 cucchiaini di olio

Nella planetaria  versate la farina bianca setacciata e poi quella integrale . Scioglete il lievito nell' acqua e lentamente impastate , aggiungete l'olio, la farina e per ultimo il sale.
Se dovesse risulare  appiccisolo l'mpasto aggiungere un poco di farina sino alla consistenza giusta.
Formate una palla che metterete a lievitare in un contenitore unto sino al raddoppio.
Dividete l'impasto in circa 8/10 palline che rimetyterere a lievitare avvolto nella plastica unta.
Fate lievitare e nel frattempo accendete il forno al massimo 240 °.

Prendete le palline stendetele dandogli una forma tonda. Mettete sulla placca del forno gia calda e prima di informare inumidire la superifice della pita ed infornare per circa 5 minuti dipende molto da cuoce il vostro forno, quindi navigate a vista.
Fate una pita per volta cosi non si secchera' la superficie.

Falafel
350 g di ceci secchi
1 cipolla
1 spicchi d’aglio
2 cucchiaini di cumino
Coriandolo tritato
   pepe
sale
olio
Per prima cosa lasciate in ammollo per almeno una notte i ceci.
Tritateli nel mixer con aglio, cipolla,  il coriandolo, il cumino,  sale e pepe, fino ad ottenere un composto fine ed omogeneo. Lasciate quindi riposare per 2 ore.
Trascorso questo tempo, formate delle polpette schiacciate che friggerete in una padella con tanto olio di semi di arachidi.

Panino con Falafel

Uno streetfood veramente molto sfizioso e buono che contiene tutti i sapori ed odori della cucina Araba con i suoi ceci, il cumino la tahina e il coriandolo.
Fragranti polpettine di ceci appunto Falafel avvolte nel pane pita ed insaporito con cubetti di pomodori e cetroli e cipolla in  salsa tahina e per i piu temerari una gustosa salsa rossa piccante e slurp gnam gnammmmmm

Alessandra..............Bon Appétit !!!

Nell'attesa di cambiare nome al sito : Timballo del Gattopardo

$
0
0
E' da tanto che ci sto pensando  e ho già iniziato a buttare giù i primi schizzi del nuovo sito: la cuoca a tempo perso di sta evolvendo e' stata "contaminata" e  quindi cambiera'  il nome ed anche un poco di sostanza.
Sara' che oramai il nipote da piccolo e' diventato adolescente, sara' che la casetta e' cresciuta da 50 mq a 100 + 40 di balconi.
Qualcuno direbbe ti stai allargando, io invece rispondo sto solo crescendo,.
Sto diventando grande ed in effetti e' cosi perche' proprio lo scorso dicembre ne ho compiuti 45 ed insomma mi sono guardata indietro ed ho visto che ho costruito tante cose compreso anche un piccolo blogghino come lo definii con Simone Rugiati qualche anno fa ed ora per me e' come un figlio che ha bisogno di qualcosa di più.
Ma vedo che anche io  sto dando a lui qualcosa di diverso quindi cambierò, veste cambierò nome ma dentro sarò sempre la solita ragazza di CtP = Cuoca a tempo Perso !!
Ma nel frattempo che tutto accada tocca sempre stare ai fornelli e cucinare e gustare e ahimè in alcuni casi anche ingrassare.

Intorno alle feste Natalizie mi e' stato spedito un gradevolissimo omaggio da Azienda Brazzale con la quale avevo già avviato una collaborazione lo scorso anno con questa ricetta Éclair o Gougère al Gran Moravia farcite di .....
Quest'anno oltre al Gran Moravia che devo ancora aprire e ricrearci intorno una ricetta  mi e' arrivato Burro che io personalmente  adoro e visto che stavamo proprio sotto le feste prima di partire e' stato opportuno cucinare un qualcosa che  necessita di burro e come non fare una frolla con il Burro Paesanella ?
Il romanzo Il Gattopardo è stato pubblicato nel 1958 ed è diventato in breve tempo un best-seller incoronando Giuseppe Tomasi di Lampedusa come uno dei più grandi autori del secolo. Il romanzo narra la storia delle vicende significative del principe di Salina e della sua famiglia negli anni dell'unità di Italia, in una Sicilia reticente ai cambiamenti. Come ogni anno,da generazioni, i Salina si trasferivano con la bella stagione nel palazzo addormentato di Donnafugata. Come ogni anno veniva, in occasione del loro arrivo, riaperta la casa, organizzata da mani sapienti una cena solenne per accogliere gli amici di sempre e ribadire il potere immutato del principe. Quella sera nella grande sala entrò anche Angelica con la sua bellezza italiana, con la sua fisicità prorompente poco raffinata ma assai conturbante. Il nipote del principe, Tancredi, si innamora di lei; il principe la osserva rapito dalla sua spontaneità e dalla sua bellezza. Inizia la serata, le candele illuminano la tavola sontuosa, entra il timballo di maccheroni che l'autore così magistralmente descrive: "L'oro brunito dell'involucro, la fraganza di zucchero e di cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall'interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroni corti, cui l'estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio."




Per 1 timballo versione leggera

Ripieno
250 g di maccheroncini ( io ho usato le farfalle)
300 gr ragu di carne con anche all'interno  regaglie di pollo
60 g di prosciutto cotto
120 g di pisellini  
Formaggio grattugiato

Burro Paesanella
 
Per la frolla
2 tuorli
200 g di farina
100 g di Burro Paesanella
50 g di zucchero
un pizzico di sale
buccia di limone grattugiata



Fate un ragu' nella maniera piu' classica , con sedano carota e cipolla carne trita e pomodoro e  fate cuocere per circa 2 /3 ore.

Nella planetaria disporre la farina con al centro le uova, il burro ammorbidito, lo zucchero , il sale , la scorsa del limone grattugiata . Impastate velocemente e se non incorda bene potete aggiungere 1/2 albume.
Fatene una palla, copritela con pellicola e fate riposare per un'ora.

Lessate la pasta in acqua salata ma scolatela molto al dente e ripassatela nel ragù : dovrà avere una consistenza bella fluida il composto cosi da non risultare asciutto troppo dopo la cottura finale al forno.

Sbianchite i piselli e tritate a cubetti il prosciutto cotto e aggiungeteli alla pasta.

Dividete la pasta frolla in due parti disuguali: stendete la più grande e foderate uno stampo dai bordi alti: versatevi  metà della pasta, spolverate di formaggio e fiocchetti di burro e poi sopra versateci il resto della pasta..

Coprire con il tappo di pasta frolla e sigillare i bordi. Fate dei buchetti per far fuoriuscire il vapore della pasta e lucidate il tappo con uovo sbattuto. A piacere delle decorazioni  nel mio caso stelle comete!

Cuocete in forno caldo a 200° per 40 minuti circa.

Alessandra.................Bon Appétit !!!
Viewing all 246 articles
Browse latest View live